"La preghiera meditata, lenta, è primizia che suggo da mammella divina. L'adorazione mi coglie mentre mi svuoto. E la Presenza mi avvolge, mi prende, mi fa parte di Lei. Prego, amo. L'appagamento è una pace spossante, tanto è il Padre, tanto è il Figlio, tanto è lo Spirito Santo.
La preghiera non è voce, giacché è in Dio, da Lui viene e a Lui torna. E mi porta con sé."
La preghiera non è voce, giacché è in Dio, da Lui viene e a Lui torna. E mi porta con sé."
La preghiera è fucina di cuori nella fornace ardente dello Spirito Santo, è gorgoglio di fonte di grazia che sgorga nel racconto di un libro iniziato col battesimo; ma ricordiamo sempre: "Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati". (Mc 11,25)
Medjugorje, messaggio del 1° marzo 1986 lasciato al gruppo di preghiera: "All'inizio della preghiera (e della Messa) bisogna essere già preparati: se ci sono dei peccati bisogna riconoscerli per estirparli, altrimenti non si può entrare nella preghiera. Ugualmente, se si hanno preoccupazioni, bisogna affidarle a Dio. Durante la preghiera non dovete sentire il peso dei vostri peccati e delle vostre preoccupazioni. Durante la preghiera i peccati e le preoccupazioni dovete lasciarveli alle spalle". Ciò vale ancor più per la S. Messa, che sta senza pari sopra ogni preghiera.
Medjugorje, messaggio del 1° marzo 1986 lasciato al gruppo di preghiera: "All'inizio della preghiera (e della Messa) bisogna essere già preparati: se ci sono dei peccati bisogna riconoscerli per estirparli, altrimenti non si può entrare nella preghiera. Ugualmente, se si hanno preoccupazioni, bisogna affidarle a Dio. Durante la preghiera non dovete sentire il peso dei vostri peccati e delle vostre preoccupazioni. Durante la preghiera i peccati e le preoccupazioni dovete lasciarveli alle spalle". Ciò vale ancor più per la S. Messa, che sta senza pari sopra ogni preghiera.