La preghiera, quale che ne sia l’aspetto di afflizione e di compunzione, e quale che sia il sentimento che avverti della tua mediocrità e dell’indegnità di intrattenerti con Dio, a causa dei tuoi sbagli e dei numerosi peccati, la preghiera è, al di sopra di tutto ciò, l’espressione di un amore profondo che intercorre tra te e Dio: l’amore di Dio vi si è manifestato nell'attirare il tuo cuore a pregare alla sua presenza, e il tuo amore è consistito nel presentare a Dio il tuo cuore, fosse pure unicamente sotto l’aspetto dell’afflizione e della compunzione.
La preghiera è una manifestazione d’amore, timida all'inizio, così che non riesci a esprimerla con parole d’amore, ma piuttosto con parole di rincrescimento, di pentimento e di contrizione. La maturità della preghiera è il segno manifesto della maturità dell'amore. Allora non incontrerai più difficoltà a esprimere il tuo amore con parole d’amore.
Dio è amore, solo amore. Egli è l’origine e la sorgente di ogni amore. Se il tuo cuore non si apre all'amore divino, resta lontano da Dio, privato dei favori della sua natura radiosa. Il primo segno che il tuo cuore è stato toccato dall'amore di Dio è un’aspirazione a dirigerti verso Dio per intrattenerti con lui: esattamente questo è la preghiera.
La preghiera è dunque la prima manifestazione dell’effusione dell’amore divino nel tuo cuore. Se è vero che all'inizio della tua esperienza di preghiera sei portato soprattutto ad accusare il tuo peccato, è per il semplice motivo che l’amore divino – che ha invitato e attirato il tuo cuore alla preghiera – è un amore estremamente puro, che non può venire a compromessi con il peccato. Perciò il primo effetto di questo amore è una preghiera di pentimento e di conversione, al fine di purificare il cuore per prepararlo allo scambio d’amore con Dio.
La preghiera di compunzione e di afflizione, che spezza il cuore, è quindi a un tempo un primo effetto dell’amore divino e una preparazione del cuore a ricevere il Diletto in persona. Cristo Gesù nell'evangelico ci esorta a convertirci per essere degni del regno dei cieli (cfr. Matteo 4,17) . Nella preghiera, a motivo della presenza di Cristo in persona, il regno dei cieli si fa vicinissimo a te. Perciò il desiderio di conversione aumenta durante la preghiera, al punto che arrivi a essere disposto a sacrificare tutto, persino la tua vita, in riparazione dei tuoi peccati. L’impulso misterioso che ti spinge è la potenza d’amore che Cristo riversa segretamente nel tuo cuore durante la preghiera. Questa potenza d’amore ha il potere di ravvivare oltre misura l’ardore della tua preghiera.
Il Cantico può dire allora con ragione che “l’amore è forte come la morte” (Cantico dei cantici 8,6).
La preghiera è l’occasione per Dio di riversare il suo Spirito d’amore nel tuo cuore. Una volta riversato, questo Spirito agisce nel cuore e vi produce i suoi molteplici effetti: comincia con lo svelare il peccato, quindi lo condanna, e infine lo rimette. Nel ricevere questi effetti dello Spirito durante la preghiera, tu ricevi l’amore divino. La preghiera è così il mezzo per acquisire lo Spirito d’amore e sottometterti alla sua azione purificatrice.
La preghiera è una manifestazione d’amore, timida all'inizio, così che non riesci a esprimerla con parole d’amore, ma piuttosto con parole di rincrescimento, di pentimento e di contrizione. La maturità della preghiera è il segno manifesto della maturità dell'amore. Allora non incontrerai più difficoltà a esprimere il tuo amore con parole d’amore.
Dio è amore, solo amore. Egli è l’origine e la sorgente di ogni amore. Se il tuo cuore non si apre all'amore divino, resta lontano da Dio, privato dei favori della sua natura radiosa. Il primo segno che il tuo cuore è stato toccato dall'amore di Dio è un’aspirazione a dirigerti verso Dio per intrattenerti con lui: esattamente questo è la preghiera.
La preghiera è dunque la prima manifestazione dell’effusione dell’amore divino nel tuo cuore. Se è vero che all'inizio della tua esperienza di preghiera sei portato soprattutto ad accusare il tuo peccato, è per il semplice motivo che l’amore divino – che ha invitato e attirato il tuo cuore alla preghiera – è un amore estremamente puro, che non può venire a compromessi con il peccato. Perciò il primo effetto di questo amore è una preghiera di pentimento e di conversione, al fine di purificare il cuore per prepararlo allo scambio d’amore con Dio.
La preghiera di compunzione e di afflizione, che spezza il cuore, è quindi a un tempo un primo effetto dell’amore divino e una preparazione del cuore a ricevere il Diletto in persona. Cristo Gesù nell'evangelico ci esorta a convertirci per essere degni del regno dei cieli (cfr. Matteo 4,17) . Nella preghiera, a motivo della presenza di Cristo in persona, il regno dei cieli si fa vicinissimo a te. Perciò il desiderio di conversione aumenta durante la preghiera, al punto che arrivi a essere disposto a sacrificare tutto, persino la tua vita, in riparazione dei tuoi peccati. L’impulso misterioso che ti spinge è la potenza d’amore che Cristo riversa segretamente nel tuo cuore durante la preghiera. Questa potenza d’amore ha il potere di ravvivare oltre misura l’ardore della tua preghiera.
Il Cantico può dire allora con ragione che “l’amore è forte come la morte” (Cantico dei cantici 8,6).
La preghiera è l’occasione per Dio di riversare il suo Spirito d’amore nel tuo cuore. Una volta riversato, questo Spirito agisce nel cuore e vi produce i suoi molteplici effetti: comincia con lo svelare il peccato, quindi lo condanna, e infine lo rimette. Nel ricevere questi effetti dello Spirito durante la preghiera, tu ricevi l’amore divino. La preghiera è così il mezzo per acquisire lo Spirito d’amore e sottometterti alla sua azione purificatrice.
Tratto da "Consigli per la preghiera" di Matta el Meskin
CAPITOLI PUBBLICATI
MATTA EL MESKIN (Matteo il povero) 1919-2006.
Umile monaco eremita, fu il rinnovatore della vita monastica originale dei padri del deserto e Igumeno (Abate) del monastero di San Macario a Scete in Egitto. I suoi preziosi scritti costituiscono una guida alla preghiera sul modo di intrattenersi con Dio nell'autentica preghiera del cuore, quella preghiera che ristabilisce la confidenza dei figli che chiamano Dio “Abbà, Padre”.
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