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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE
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Preghiere per invocare la conversione di un peccatore

Dal "Diario di S. Faustina Kowalska".
Oggi Gesù mi ha detto: "Desidero che tu conosca più a fondo l'amore di cui arde il Mio Cuore verso le anime e lo comprenderai quando mediterai la Mia Passione. Invoca la Mia Misericordia per i peccatori; desidero la loro salvezza. Quando reciterai questa preghiera con cuore pentito e con fede per qualche peccatore, gli concederò la grazia della conversione."
 Preghiera di Gesù per la conversione di un peccatore 
O Sangue e Acqua, che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di Misericordia per noi, confido in Te!

Rivelazioni di Gesù a S. Matilde sulla conversione del peccatore

Raccolte tratte da "Il libro della Grazia Speciale" di S. Matilde (Metilde) di Hackeborn, Vergine dell'Ordine di S. Benedetto.
Pregando per una persona, Metilde ricevette questa risposta:
"Io la seguo senza posa, e quando ritorna a me con la penitenza, il desiderio o l'amore, ne provo un indicibile gaudio. Per un debitore non v'è maggior piacere che ricevere un dono abbastanza ricco onde soddisfare tutti i suoi debiti. Orbene, io mi sono costituito, per così dire, debitore verso il Padre mio, impegnandomi a soddisfare per le colpe del genere umano; perciò nulla per me è più gradevole e desiderabile come di vedere l'uomo ritornare a me per mezzo della penitenza e dell'amore".
Pregando per una persona afflitta ma mal disposta, Metilde sentì in pari tempo in sé medesima un movimento di indignazione, perché spesso a quella aveva fatto salutari rimostranze senza ottenere nessun ravvedimento; il Signore, le disse:
"Orsù, partecipa al mio dolore e prega per i miserabili peccatori. lo li comperai con un gran prezzo, perciò con immenso ardore desidero la loro conversione".

Santa Matilde di Hackeborn, udienza di Benedetto XVI

Udienza Generale di Benedetto XVI in Piazza S. Pietro di mercoledì 29 settembre 2010

Cari fratelli e sorelle, oggi vorrei parlarvi di santa Matilde di Hackeborn, una della grandi figure del monastero di Helfta, vissuta nel XIII secolo. La sua consorella santa Gertrude la Grande, nel VI libro dell’opera Liber specialis gratiae (Il libro della grazia speciale), in cui vengono narrate le grazie speciali che Dio ha donato a santa Matilde, così afferma: “Ciò che abbiamo scritto è ben poco in confronto di quello che abbiamo omesso. Unicamente per gloria di Dio e utilità del prossimo pubblichiamo queste cose, perché ci sembrerebbe ingiusto serbare il silenzio, sopra tante grazie che Matilde ricevette da Dio non tanto per lei medesima, a nostro avviso, ma per noi e per quelli che verranno dopo di noi” (Mechthild von Hackeborn, Liber specialis gratiae, VI, 1).
Quest’opera è stata redatta da santa Gertrude e da un’altra consorella di Helfta e ha una storia singolare. Matilde, all’età di cinquant’anni, attraversava una grave crisi spirituale, unita a sofferenze fisiche. In questa condizione confidò a due consorelle amiche le grazie singolari con cui Dio l’aveva guidata fin dall’infanzia, ma non sapeva che esse annotavano tutto. Quando lo venne a conoscere, ne fu profondamente angosciata e turbata. Il Signore, però, la rassicurò, facendole comprendere che quanto veniva scritto era per la gloria di Dio e il vantaggio del prossimo (cfr ibid., II,25; V,20). Così, quest’opera è la fonte principale a cui attingere le informazioni sulla vita e spiritualità della nostra Santa.

Santa Metilde di Hackeborn, biografia breve

Santa Metilde di Hackeborn nacque nel 1241 da una nobile famiglia imparentata con l'Imperatore di Germania Federico II. Della sua vita sappiamo ben poco, dobbiamo contentarci delle scarse notizie che si trovano nel Libro della Grazia Speciale e in quello dell'Araldo del divino amore di santa Gertrude.
All'età di sette anni fu accettata nel Monastero delle Benedettine di Rodensdorf, dove era già monaca la sorella maggiore Gertrude. Questa, essendo stata eletta badessa del monastero di Helfta, all'età di 17 anni vi condusse anche la sorella, che educò con particolare attenzione.
Metilde aveva ricevuto da Dio eccellenti doti naturali, aveva, in particolare, una bellissima voce, per cui le venne affidato l'ufficio di domna cantrix: maestra di canto in coro. Ella santamente adempiva il suo ufficio con somma grazia ed abilità, e sapeva dare alle melodie liturgiche espressioni celestiali, a segno che si meritò il plauso del Divino Sposo, il quale si compiacque di chiamarla sua Filomela (suo usignuolo). Col suo talento e la sua grande applicazione allo studio, Metilde in poco tempo fece mirabili progressi nelle scienze divine e umane, crescendo in pari tempo in santità, venne perciò chiamata a istruire e formare le educande del monastero. Aveva 20 anni quando le fu affidata una fanciulla di cinque anni di nome Gertrude, la quale ricevette da Metilde un'educazione così perfetta sotto ogni aspetto che ella divenne poi Gertrude la grande, la santa.