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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE
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Video "Solennità del semplice quotidiano"


Rivoluzione. Oppure altro?
Molto altro. C'è anche voglia di molto altro, c'è voglia di sobrietà, di perdono, c'è desiderio di tornare alle cose semplici, quelle autentiche.
Tra tutte le cose, Dio ci ha dato anche il tempo per apprezzarle.

Prendimi o Dio.
Tu sei eterno, inesplorabile, segreto.
Tu sei profondo, ampio, altissimo, immisurabile.
Eppur commosso dal lamento dell'anima mia,
discendi a me con immensa misericordia.
Dunque possiedimi mio Dio,
fammi candela viva nell'oscurità.
Che lentamente, io bruci tutto in Te.
Così sia, ora e sempre.

Teófilo

Domande e risposte sulla Chiesa Ortodossa - Settimana di preghiera per l'unità dei Cristiani

Orto-dossa
La parola ortodossa deriva dal greco: orto – retta, doxa – dottrina o gloria. Ne consegue che la parola ortodossa significa: retta dottrina o anche retta gloria.

Una Chiesa o tante Chiese?
La Chiesa Cristiana Ortodossa fu fondata da Nostro Signore Gesù Cristo circa 2000 anni fa. Cristiani ortodossi pur vivendo in stati diversi, pur avendo culture diverse, pur parlando lingue diverse, pur appartenendo a popoli diversi condividono un’unica Fede, quella trasmessa e portata a compimento dal Signore Gesù, predicata dai Santi Apostoli suoi successori da Lui prescelti e ribadita e confermata con forza senza tagli, aggiunte o modificazioni di sorta dai Santi Padri Teofori e dai Concilii Ecumenici. Essa ha un unico capo: Gesù Cristo ed un unico governatore: il Santo Spirito Paraclito.

Risposte sulla Chiesa Ortodossa per la "Settimana di preghiera per l'unità dei Cristiani"

Cristo è forse stato diviso? (1Cr 13)
E' il tema proposto alla riflessione dei cristiani per l’ottavario di preghiera - 18/25 gennaio 2014 - per l’Unità dei Cristiani. L’unità è un dono di Dio che nasce dallo Spirito e che occorre far crescere con una paziente perseveranza. (cfr 1 Pt 3, 8-9) E' un dono che sollecita un futuro di mutuo amore, comprensione, condivisione. Questo vuol essere un piccolo contributo all'unità dei cristiani, con allegato un piccolo, prezioso dono: I Misteri del Santo Rosario per l'Unità dei Cristiani in formato pdf, da pregare ordinariamente e conservare preziosamente, ricordando che l’unità della Chiesa è il desiderio che Gesù Cristo espresse nell'Ultima Cena: "Perché tutti siano una cosa sola". (Gv17,21)

Come comportarsi con rispetto in una Chiesa Ortodossa

O meglio, come comportarsi con rispetto in ogni Chiesa...
Mi sono imbattuto in questo sito di tradizione Ortodossa: sanserafino.blogspot.it.
Devo dire che, oltre al fatto che non c'è alcuna traccia di pubblicità, mi sono particolarmente piaciuti alcuni contenuti che vanno ben oltre l'ispirazione. In particolare, "sanserafino" ti trasmette la consapevolezza che quando entri in Chiesa, fai una scelta e ti sposi con Cristo.
Una scelta totalizzante di sola andata che ti spoglia il cuore e lo rende vulnerabile all'amore di Cristo. Mai fiducia fu spesa meglio. E guardate che quanto leggerete non ha nulla a che vedere con la pura esteriorità. Sono manifestazioni che dal cuore sgorgano all'esterno e che dall'esterno nutrono il cuore, giacché la preghiera intima del cuore viene da Dio e a Lui torna, esprimendosi in tutto e con tutto l'essere spirituale e corporeo in stato di grazia. D'altronde, anche quando si è innamorati di una persona, i nostri gesti, le nostre azioni, i nostri sospiri, non divengono forse manifestazioni del cuore? Così è anche con Dio. E dunque non soltanto in Chiesa, ma sempre. Non possiamo essere innamorati a intermittenza.

Preghiera di San Serafino di Sarov


Salva, o Signore, ed abbi pietà degli anziani, dei giovani, dei poveri, degli orfani e delle vedove, dei disadattati, dei sofferenti, dei malati, di coloro che sono nel dolore, nelle difficoltà, nelle afflizioni, di coloro che sono rinchiusi nelle prigioni e nei luoghi di detenzione, ed innanzitutto di coloro che sono perseguitati per il tuo nome e per la fede.
Ricordati di tutti loro, visitali, fortificali, dona loro presto, per la tua gloria, libertà e liberazione.

San Teodoro di Studion

San Teodoro di Studion, Padre della Chiesa, brillò soprattutto per la sua scelta di andare controcorrente in un'epoca che vedeva una Chiesa in aperta crisi, asservita alla mentalità del mondo. Vogliamo rendere così un tributo ad un Padre che seppe essere un profeta e che accettò di buon animo anche incomprensioni e persecuzioni
San Teodoro nacque a Costantinopoli intorno all'anno 758. Sin dalla gioventù si batté in difesa delle icone, minacciate dalla politica religiosa imperiale, marcatamente iconoclasta. Nel 794 succedette al proprio zio Platone alla guida del monastero di Sakkoudion in Bitinia. Poco tempo dopo tuttavia fu esiliato a Tessalonica per aver scomunicato l'imperatore Costantino VI che aveva divorziato senza giusta ragione dalla moglie Maria per sposare Teodota.
Dopo la morte dell'imperatore, nel 797, fu richiamato in patria con tutti gli onori, lasciò Saccudium che era stata saccheggiata dagli Arabi e si trasferì nel monastero di Studion in Costantinopoli, che riformò profondamente: clausura, povertà, disciplina, studio, preghiera e lavoro manuale sono i punti fondamentali della sua regola.
Nel 809 fu di nuovo bandito a causa del suo rifiuto di ricevere la comunione dal patriarca Niceforo, il quale aveva reintegrato il sacerdote Giuseppe nonostante quest'ultimo avesse officiato le nozze tra Costantino e Teodota.
Nel 811 fu richiamato dall'esilio da Michele I di Bisanzio, sul quale aveva molta influenza, e fu di nuovo bandito nonché sottoposto alla flagellazione nel 814 a causa della sua strenua opposizione all'editto dell'Imperatore Leone V il quale proibiva nuovamente la venerazione delle immagini sacre. Fu liberato nel 821 dall'Imperatore Michele II, che si rivelò comunque troppo indulgente nei confronti degli iconoclasti, cosa che spinse Teodoro ad allontanarsi volontariamente da Costantinopoli.
Da allora visse peregrinando per vari monasteri in Bitinia, dove, in quello di Calkite, morì nell'anno 826, il giorno 11 di Novembre, che è quindi anche il giorno in cui la Chiesa festeggia la sua nascita al cielo.

Tratto da: orthodoxia.it/theodoros »»»

La paternità spirituale nei Padri del Deserto e nella Tradizione bizantina.

P. Ambroise Fontrier
La paternità spirituale nei Padri del Deserto e nella Tradizione bizantina. (Scelta di testi)

Considera gli anni delle generazioni che furono…
Chiedi a tuo padre, ai tuoi anziani e te lo diranno (Deut. 32, 7)
Per prima cosa, è necessario chiarire che per il cristiano ortodosso esiste un solo ed unico Maestro Spirituale che altro non è se non lo Spirito Santo, il Consolatore, lo Spirito di Verità, che il mondo non può ricevere in quanto resta a lui invisibile ed inconoscibile.
Tuttavia, a voi, diceva il Signore ai suoi Apostoli e, per mezzo loro a tutti coloro che crederanno in Lui, voi lo conoscerete poiché dimorerà con voi e sarà in voi… Vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho insegnato… Vi condurrà alla verità… poiché non parlerà da se stesso, ma riferirà tutto ciò che ha udito e vi annuncerà le cose a venire…
Senza lo Spirito Santo, nessuno può ricevere l’illuminazione spirituale, nessuno può contemplare i misteri, nessuno può ricevere la grazia deificante, niente potrà essere mutato e trasformato, nessuno può insegnare, nessuno può essere Padre Spirituale.

La Spiritualità Cristiana Ortodossa

Vescovo Silvano (Livi)
Introduzione alla Spiritualità Cristiana Ortodossa.

Non è facile parlare di una "Spiritualità Ortodossa", almeno nel senso che gli Occidentali sono ormai abituati a dare alla parola "Spiritualità", in quanto la Chiesa degli Apostoli e dei Padri Teofori (portatori di Dio), in una prospettiva un tempo comune all’Oriente come all'Occidente, non distinguevano la cosiddetta "spiritualità" dagli altri aspetti della vita del Cristiano, individualmente preso, e della Chiesa nella sua Cattolicità. Ogni realtà, infatti, se vuol essere affrontata ecclesialmente, deve essere messa in una prospettiva spirituale. Nell'Ortodossia, nei Padri, la cosiddetta spiritualità è indissolubilmente unita al dogma, alla teologia, alla liturgia, nonché alla morale ed al Diritto canonico. In una parola: alla Vita della Chiesa come Corpo Mistico di Cristo.
Racconta uno scrittore ortodosso prima cattolico-romano, che quando nel suo Monastero Benedettino stava per divenire sacerdote accadde questo episodio che riprendo testualmente dalle sue parole:
Poco prima della mia ordinazione sacerdotale, il Padre Abate mi consigliò di leggere qualche buon libro sul sacerdozio. Gli risposi che mi sarebbe piaciuto leggere qualche trattato dei Padri su tale argomento. Egli replicò vivamente: "Ma mio giovane fratello, non pensarci nemmeno! Sarai ordinato fra tre settimane: ti è necessario qualcosa di serio sul sacerdozio. I Padri avrai sempre il tempo di leggerli più tardi, come complemento". Così mi fu concessa una piccola opera del XIX secolo, altrettanto sentimentale nelle sue effusioni che raziocinante nella sua teologia.