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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

Domande e risposte sulla Chiesa Ortodossa - Settimana di preghiera per l'unità dei Cristiani

Orto-dossa
La parola ortodossa deriva dal greco: orto – retta, doxa – dottrina o gloria. Ne consegue che la parola ortodossa significa: retta dottrina o anche retta gloria.

Una Chiesa o tante Chiese?
La Chiesa Cristiana Ortodossa fu fondata da Nostro Signore Gesù Cristo circa 2000 anni fa. Cristiani ortodossi pur vivendo in stati diversi, pur avendo culture diverse, pur parlando lingue diverse, pur appartenendo a popoli diversi condividono un’unica Fede, quella trasmessa e portata a compimento dal Signore Gesù, predicata dai Santi Apostoli suoi successori da Lui prescelti e ribadita e confermata con forza senza tagli, aggiunte o modificazioni di sorta dai Santi Padri Teofori e dai Concilii Ecumenici. Essa ha un unico capo: Gesù Cristo ed un unico governatore: il Santo Spirito Paraclito.
Allora perché spesso si sente parlare di Chiese Ortodosse? Russa, Greca, Bulgara…è presto detto: quando i Santi Apostoli predicavano in una città o in un paese facevano proseliti e quando partivano lasciavano a pascere il gregge di Dio dei vescovi (dal greco: episcopos – ispettore) coadiuvati da dei presbiteri (dal greco presbiteros – anziano) e da dei diaconi (dal greco diakonos – servitore). Nasceva così la Chiesa di Antiochia, di Filippi, di Roma, quelle stesse che troviamo nel Nuovo Testamento. Tante chiese per il governo locale, unite in un’unica Chiesa Universale dalla proclamazione dell’identica Fede Ortodossa. Capitava che una città per ragioni politiche diventasse più importante rispetto ad un’altra, anche il vescovo che vi risiedeva acquistava più preminenza rispetto a quelli della regione, nacquero così gli arcivescovi, i metropoliti e per le città maggiori i patriarchi che presiedevano ad una grande regione amministrativa. All’interno dell’Impero Romano c’erano 5 grandi Patriarcati: Roma Antica, Costantinopoli-Nuova Roma, Antiochia, Alessandria d’Egitto e Gerusalemme. All’esterno dell’Impero i Patriarchi vennero chiamati Katholikos: il Katholikos degli Armeni, dei Georgiani…Roma Antica e Alessandria d’Egitto vennero istituite come sedi Papali, i vescovi che vi risiedevano fungevano da giudicise nascevano controversie fra patriarcati ed avevano il diritto di portare la doppia stola: una come sacerdote ed una come giudice. Il primo papa di Roma Antica fu Siricio proclamato Papa nel 399 d.C.

Ma la Chiesa non è cattolica?
La parola cattolico deriva dal greco katholikos, che tradotto in italiano assume tre significati complementari fra di loro:
1) Katholikos = secondo il tutto, secondo l’interezza della Vera Fede (in greco: Orto-dossia) trasmessa da Cristo agli Apostoli, senza nulla aggiungere o togliere ad essa. In questo caso cattolico e ortodosso sono sinonimi.
2) Katholikos = universale in senso spazio/temporale. Alla Chiesa Cattolica, cioè Ortodossa, possono appartenere uomini di tutti i tempi, di tutti i luoghi, di tutte le lingue, senza distinzione alcuna, perché Dio è Padre di tutti.
3) Katholikos = Sobor (antico slavo) = collegiale. Cioè riferita alla Chiesa Universale che è guidata da un principio di conciliarità e sinfonicità fra Chiese locali.
La Chiesa Ortodossa presenta tutte queste tre caratteristiche: conservazione della Vera Fede (ortodossia), apertura a qualsiasi uomo (universalità o cattolicità), sinfonia fra varie Chiese locali (collegialità). Quindi la Chiesa Ortodossa è pienamente Cattolica e per chiamarsi Cattolica una Chiesa deve essere pienamente Ortodossa.

La Bibbia più antica è….in greco.
Ma come ci han sempre fatto una capa tanta con la storia dell’ebraico…è vero per secoli la Bibbia fu trasmessa oralmente o ne furono trascritti alcuni pezzi, nacquero così varie versioni che furono fuse insieme allorché fu trascritta tutta in ebraico. All’incirca nel II secolo a.C. alcuni ebrei residenti al di fuori della Palestina sentirono l’esigenza di tradurre tutta la Bibbia in greco poiché non capivano più l’ebraico abitando in zone dove si parlava la lingua greca, come per esempio ad Alessandria d’Egitto. Narra la leggenda che fu commissionata la traduzione a 72 saggi, dopo che ognuno l’aveva tradotta da sé furono confrontate le versioni che miracolosamente coincidevano parola per parola, nacque così la Bibbia dei Settanta, detta dei LXX. Fu una vera fortuna perché molti manoscritti in ebraico furono distrutti durante le persecuzioni subite dagli ebrei sotto il dominio dei popoli pagani e certi libri, perduti in ebraico, furono ritradotti dal greco. Dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme nel 70 d.C. i rabbini ebrei iniziarono a fare una cernita dei libri sacri e scartarono numerosi libri di cui l’originale ebraico era andato perduto (ma non quello greco) ed iniziarono a fissare il testo eliminando i manoscritti diversi, nacque così la Bibbia masoretica il cui esemplare più antico è del 1008 d.C. ed è conservato a San Pietroburgo. Ora mentre gli ebrei odierni, e con essi i cristiani evangelici e in parte i romano-cattolici, utilizzano questo testo i cristiani ortodossi utilizzano quello della LXX che è 1200 anni più antico. Non lo fanno per caparbietà, ma perché le citazioni dal Vecchio Testamento fatte da San Paolo, da San Pietro e dagli altri Apostoli nel Nuovo Testamento sono prese appunto dalla versione della LXX che fu quella utilizzata dalla Chiesa Apostolica ed ancora oggi da quella Ortodossa. Una ulteriore conferma alla correttezza degli ortodossi deriva dalla Bibbia dei Samaritani, i samaritani sono una popolazione (ormai ridotta al lumicino) con cui gli ebrei ritornati dalla cattività babilonese non vollero più avere a che fare, ora il pentateuco samaritano (cioè i primi cinque libri della Bibbia, gli unici che i samaritani hanno) è vicinissimo alla versione della LXX, ma discordante da quella del masoretico.

Ma una bella statua no?
Sappiamo bene che nel Vecchio Testamento Dio proibisce categoricamente di farsi idoli e di adorare il sole, la luna, gli astri, gli animali…lo leggiamo nel libro del levitico (2° della Bibbia) e nel deuteronomio (5°). Ma non proibisce l’uso delle immagini a scopo decorativo, troviamo così le statue dei Chueribini sull’Arca dell’Alleanza e nel Tempio come anche raffigurazioni e dipinti. I primi cristiani presero spunto dagli ebrei ed iniziarono a costruire le chiese ad immagine del Tempio di Gerusalemme affrescando e facendo immagini. È noto che è stata trovata una città dell’antica Persia, Dura Europos, dove furono rinvenute 5 chiese tutte affrescate, poi ci si accorse che una di queste era affrescata solo con scene del Vecchio Testamento e si capì che era una sinagoga ebraica. Così i primi cristiani fecero immagini nella catacombe di Roma, ed in ogni luogo di culto. Rifiutarono però di fare statue perché troppo somiglianti agli idoli pagani, per questa ragione non abbiamo statue antiche, ma icone molto antiche sì. Questa consuetudine fu ribadita al VII Concilio Ecumenico (2° di Nicea); la Tradizione risalente agli Apostoli è questa: solo immagini (icona in greco) al massimo bassorilievi, ma mai statue che si possano afferrare e/o vestire come gli idoli dei gentili.

È la Bibbia che fa la Chiesa o la Chiesa che fa la Bibbia?
Quando San Paolo scrisse la lettera ai cristiani di Corinto, di Filippi, di Roma, la Chiesa a Corinto, a Filippi, a Roma esisteva già se no San Paolo a chi scriveva? La tradizione di quelle chiese ci ha riportato le lettere di San Paolo come autentiche, ne consegue che è la Chiesa che ha fatto la Bibbia, non che mi piglio la Bibbia e senza guardare alla Tradizione Apostolica mi faccio la mia Chiesa. Altrimenti può succedere che ognuno interpreti la Bibbia a modo suo, le fa dire quel che vuole e si fa la sua chiesa, se sta bene a lui ok, ma sia chiaro: è la sua chiesa non quella di Gesù Cristo.

Oddio ma quanto pregate, ma non vi stancate?
I primi cristiani stavano notti intere a pregare, poi aspettavano l’alba e al primo raggio di sole cantavano il mattutino e la Divina Liturgia. Erano infiammati dell’Amore di Dio, non potevano farne a meno. Così anche i cristiani ortodossi non riescono a fare a meno di pregare intensamente il loro Dio con cantici e salmi spirituali. Pregare per un cristiano ortodosso è come stare con la persona amata, non è che dopo un’oretta si inizia a dire. “Oh, ci siamo amati già per un’ora, faccian ben altro…” No, il cristiano ortodosso ama il suo Dio con tutto se stesso e non trova piacere più grande che stare con chi egli ama: Dio e i fratelli.

Ma quanto digiunate, ma come fate a sopravvivere?
Beh, ce lo si chiede spesso. Il digiuno è un’esigenza per il cristiano ortodosso. Il digiuno e la preghiera sono le armi spirituali che il cristiano ha per combattere contro il maligno. Anzi il digiuno è un prolungamento della preghiera, la preghiera è per lo spirito, il digiuno per il corpo e insieme per tutti e due. Non si può vivere il venerdì, giorno in cui Cristo è morto in croce per i nostri peccati, come un giorno qualsiasi; non ci si può preparare ad una grande festa senza fare penitenza; non si può andare in chiesa, ascoltare il Vangelo della Passione di Cristo e poi tornare a casa e mangiarsi una bella bistecca! Deve esserci una corrispondenza fra preghiera, Liturgia e vita quotidiana, deve esserci armonia ed equilibrio. Ce ne parla anche la Didachè, l’insegnamento degli Apostoli. Quindi a grandi linee per i cristiani ortodossi sono giorni di digiuno:
- tutti i mercoledì e tutti venerdì (eccetto quelli in cui cade una grande festa).
- Il 29 agosto – memoria del martirio di San Giovanni Battista.
- Il 14 settembre – Esaltazione della Santa Croce.
- Dal 15 novembre al 24 dicembre – in preparazione al Santo Natale.
- Dal lunedì puro (inizio della grande quaresima) fino al grande Sabato prima della GrandePasqua.
- Dal lunedì della seconda domenica di Pentecoste fino alla Vigilia della Festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (29 giugno)
- Dal 1° al 14 agosto in preparazione alla Festa della Dormizione di Maria Santissima.
Nei giorni di digiuno è permesso mangiare solo vegetali, no carne, no pesce, no uova, no latte e derivati. Il pesce è consentito nel digiuno del Natale e in quello dei Santi Apostoli tutti i giorni tranne mercoledì e venerdì. Sono esentati dal digiuno i bambini, gli anziani, i malati e coloro che fanno lavori pesanti previo permesso del padre spirituale.

Per la barba di Aronne….
E sì è il proprio caso di dirlo, il sacerdozio cristiano affonda le sue radici in quello vetero testamentario. Anzi possiamo dire che il sacerdozio levitico del vecchio testamento fosse prefigurazione di quello nuovo istituito da Nostro Signore. Per questa ragione, come i sacerdoti del vecchio patto portavano la barba così i sacerdoti ortodossi portano tutti una bella barba: colorata in gioventù, candida nell’andare avanti degli anni.

Tutto insieme è meglio.
Nostro Signore Gesù Cristo fu battezzato, cioè immerso, nel fiume Giordano da San Giovanni Battista, tutti lo sanno, lo si legge nel Vangelo. Appena uscito dall’acqua lo Spirito Santo discese su di Lui in forma di colomba mentre una voce dal cielo proclamava la sua figliolanza divina. Ad immagine di ciò che successe nel fiume Giordano ancora oggi la Chiesa Ortodossa amministra il Battesimo per immersione e subito dopo la Cresima per donare ai fedeli appena usciti dalla vasca battesimale anche il dono del Santo Spirito.
Battesimo è una parola che deriva dal greco baptìzein che significa immergere ripetutamente (nel caso specifico 3 volte), mentre Cresima deriva da Crisma (un unguento profumato) che ha la stessa radice di Cristo che in greco significa unto (unto da Dio), entrambi i sacramenti li troviamo ben descritti negli Atti degli Apostoli, ancora oggi sono praticati insieme: il Battesimo per triplice immersione e la Cresima con l’imposizione delle mani e l’unzione col sacro Crisma unicamente dalla Chiesa Ortodossa.

Prendete e mangiatene….prendete e bevetene.
Il Signore Gesù nella notte in cui veniva tradito istituì un importantissimo sacramento: l’Eucarestia. Questo fatto importante ci viene riportato nei Vangeli, negli Atti degli Apostoli e nelle lettere di San Paolo. Durante questa cena, che gli ortodossi chiamano la mistica cena, il Signore prese del pane lievitato (in greco artos) e disse: “Prendete e mangiatene tutti…” allo stesso modo prese un calice di vino e disse: “Prendete e bevetene tutti….”. Al termine disse anche: “Fate questo in memoria di me.”. Memori di questo comandamento i cristiani ortodossi celebrano da sempre la Divina Liturgia in cui si fa memoriale della passione, morte e resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, al termine della Liturgia i fedeli si accostano all'Eucarestia per ricevere la Santa Comunione che, secondo la Tradizione Apostolica, memori delle parole di Gesù: “prendete e mangiatene tutti….prendete e bevetene tutti…” viene data sotto le due specie del pane e del vino.

Per saperne di più:
- Silvano Livi - “La Chiesa dei nostri padri, breve presentazione del cristianesimo ortodosso” - Pietro Chegai Editore.
-Stesso autore: “Attualità del Simbolo, una lettura ortodossa del Credo Niceno-Costantinopolitano” - Franco Angeli Editore
- P. Justin Popovic - “San Serafino di Sarov. Vita e miracoli” - Ed. Appunti di Viaggio
- Enrico Morini - “Gli ortodossi” Ed. Il Mulino

Tratto da: bolognaortodossa.it

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