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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE
Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: «Quale è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi.» (Mc 12,28-31)

Raoul Follereau, apostolo dei lebbrosi

Raoul Follereau - Laico. Nevers, Francia, 17 agosto 1903 - Parigi, 6 dicembre 1977.
Insieme a Madre Teresa, Albert Schweitzer e l'Abbé Pierre, Raoul Follereau appartiene a quella schiera di giganti della carità che hanno avuto il coraggio di vivere la propria vita con il Vangelo aperto. Fu sposato a Madeleine Boudou, compagna inseparabile della sua vita e dei suoi ideali di pace e di solidarietà universale.
Nel 1935 visitò un villaggio di lebbrosi in Costa d'Avorio; da allora cominciò quella battaglia contro la lebbra e contro tutte le lebbre che lo rese famoso e personaggio assai "scomodo". Follereau portò alla luce la realtà della più sofferente minoranza oppressa del mondo: quindici milioni di lebbrosi, costretti dalla paura dei sani e lasciati soli a marcire senza diritti e senza cure alcune. Fece l'equivalente di trentadue volte il giro del mondo per difendere i loro diritti e per far capire all'opinione pubblica internazionale che la lebbra è una malattia dalla quale si può guarire. Quando in un villaggio del Madagascar, un lebbroso, prendendo la parola a nome dei compagni, gli disse: Noi eravamo crocifissi, sei stato tu a strappare i nostri chiodi; Raoul, con le lacrime agli occhi, mormorò alla compagna che gli stava a fianco: Una parola come questa è la ricompensa per tutta una vita!
Fu un infaticabile organizzatore di iniziative di carità: nel 1947 lanciò lo sciopero dall'egoismo, chiedendo a ognuno di rinunciare a una piccola parte del proprio interesse (il salario corrispondente a un'ora di lavoro) in favore dei fratelli lebbrosi nel mondo.
Nel 1954 fu promotore della Giornata mondiale dei malati di lebbra.
Follereau scrisse e parlò duramente contro l'idolatria del denaro, del potere e contro la guerra; a un mondo stravolto dalla corsa agli armamenti e dalla cupa prospettiva della guerra nucleare, ricordava che non c'è altra scelta che amarsi o rassegnarsi a sparire. In pieno clima di guerra fredda, propose ai presidenti degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica di rinunciare a un solo bombardiere ciascuno: con l'equivalente in denaro sarebbe stato in grado di far sparire per sempre la lebbra dalla storia del mondo.
I suoi scritti ebbero e hanno tutt'ora il potere di scuotere le coscienze.
Fu una coscienza critica del mondo, un testimone credibile per i credenti di tutte le religioni e un punto di riferimento per i giovani di tutto il mondo, che proclamò suoi "eredi universali".
Ricordando che c'è un solo cielo per tutto il mondo, Follereau lasciò questa consegna: "Essere veramente fratelli".

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