La preghiera è un dono prezioso che ti è concesso affinché tu acceda alla presenza di Dio Padre, attraverso la mediazione di Gesù Cristo.
Per una condiscendenza inaudita della sua natura, Dio accetta così di mettersi alla portata dell’uomo, in grazia dell’amore del Padre per suo Figlio Gesù Cristo, il quale si pone umilmente in mezzo a noi ogniqualvolta noi preghiamo, secondo la sua promessa (cfr. Matteo 18,19).
Ed è lo Spirito santo che prepara, mediante la grazia, questo incontro spirituale invisibile.
Così devi prostrarti con grande pietà e venerazione dinanzi al Padre, al Figlio e allo Spirito santo, a più riprese, per onorare la presenza divina e manifestare la tua completa sottomissione alla santa Trinità. A ogni prostrazione è bene che tu baci la croce: essa è il prezzo che ti ha ottenuto questi doni preziosi e ti ha aperto l’accesso al Padre con sicurezza e fiducia.
La preghiera inizia nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, perché è questi il Dio unico che devi adorare. Viene quindi la dossologia, con la quale rendi gloria alla santa Trinità e testimoni la pienezza della presenza divina. Segue poi il “Padre nostro”, che devi recitare lentamente, indirizzandolo al Padre, con tutta venerazione, nell'atteggiamento di Abramo che si rivolgeva a Dio con il sentimento schiacciante di non essere che “polvere e cenere”.
Per una condiscendenza inaudita della sua natura, Dio accetta così di mettersi alla portata dell’uomo, in grazia dell’amore del Padre per suo Figlio Gesù Cristo, il quale si pone umilmente in mezzo a noi ogniqualvolta noi preghiamo, secondo la sua promessa (cfr. Matteo 18,19).
Ed è lo Spirito santo che prepara, mediante la grazia, questo incontro spirituale invisibile.
Così devi prostrarti con grande pietà e venerazione dinanzi al Padre, al Figlio e allo Spirito santo, a più riprese, per onorare la presenza divina e manifestare la tua completa sottomissione alla santa Trinità. A ogni prostrazione è bene che tu baci la croce: essa è il prezzo che ti ha ottenuto questi doni preziosi e ti ha aperto l’accesso al Padre con sicurezza e fiducia.
La preghiera inizia nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, perché è questi il Dio unico che devi adorare. Viene quindi la dossologia, con la quale rendi gloria alla santa Trinità e testimoni la pienezza della presenza divina. Segue poi il “Padre nostro”, che devi recitare lentamente, indirizzandolo al Padre, con tutta venerazione, nell'atteggiamento di Abramo che si rivolgeva a Dio con il sentimento schiacciante di non essere che “polvere e cenere”.
Dio non può essere contenuto dal cielo, né dai cieli dei cieli; né tanto meno, quindi, dalla terra.
Ciononostante, egli desidera entrare e trovare riposo nell'anima umana che si pente e ritorna a lui. Perché l’anima umana è un soffio dell’alito di Dio, cioè del suo Spirito. Come l’anima prova un desiderio innato verso il suo Creatore, così il Creatore desidera riposarsi nella sua creatura, poiché essa è del suo stesso Spirito.
Perciò, durante la preghiera, non devi immaginarti nessuna forma esteriore di Dio Padre o del Figlio o dello Spirito santo, come se si trovassero al di fuori di te o come se il tuo occhio potesse contemplarli, perché è all'interno della tua anima che Dio si rende presente e non all'esterno. Senti allora la sua presenza, ma senza vederlo.
“Prega il Padre tuo che è nel segreto” (Matteo 6,6).
L’apprensione nei confronti di Dio, lo spaventoso accumularsi dei peccati, o anche i dubbi provocati dalla tentazione o dalla malattia ti impediscono di sentire la presenza di Dio. Ma questo non significa che Dio non sia presente alla tua preghiera. E' impossibile che tu inizi una preghiera umile e sincera e che Dio resti assente da te, perché l’amore che Dio ha per ogni uomo che si pente gli impedisce di prestare attenzione ai tuoi peccati o di provare disgusto per le tue impurità o per i tuoi dubbi.
Questo amore divino possiede infatti una potenza infinita di remissione e di purificazione.
Ciononostante, egli desidera entrare e trovare riposo nell'anima umana che si pente e ritorna a lui. Perché l’anima umana è un soffio dell’alito di Dio, cioè del suo Spirito. Come l’anima prova un desiderio innato verso il suo Creatore, così il Creatore desidera riposarsi nella sua creatura, poiché essa è del suo stesso Spirito.
Perciò, durante la preghiera, non devi immaginarti nessuna forma esteriore di Dio Padre o del Figlio o dello Spirito santo, come se si trovassero al di fuori di te o come se il tuo occhio potesse contemplarli, perché è all'interno della tua anima che Dio si rende presente e non all'esterno. Senti allora la sua presenza, ma senza vederlo.
“Prega il Padre tuo che è nel segreto” (Matteo 6,6).
L’apprensione nei confronti di Dio, lo spaventoso accumularsi dei peccati, o anche i dubbi provocati dalla tentazione o dalla malattia ti impediscono di sentire la presenza di Dio. Ma questo non significa che Dio non sia presente alla tua preghiera. E' impossibile che tu inizi una preghiera umile e sincera e che Dio resti assente da te, perché l’amore che Dio ha per ogni uomo che si pente gli impedisce di prestare attenzione ai tuoi peccati o di provare disgusto per le tue impurità o per i tuoi dubbi.
Questo amore divino possiede infatti una potenza infinita di remissione e di purificazione.
Tratto da "Consigli per la preghiera" di Matta el Meskin
CAPITOLI PUBBLICATI
MATTA EL MESKIN (Matteo il povero) 1919-2006.
Umile monaco eremita, fu il rinnovatore della vita monastica originale dei padri del deserto e Igumeno (Abate) del monastero di San Macario a Scete in Egitto. I suoi preziosi scritti costituiscono una guida alla preghiera sul modo di intrattenersi con Dio nell'autentica preghiera del cuore, quella preghiera che ristabilisce la confidenza dei figli che chiamano Dio “Abbà, Padre”.
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