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Papa Francesco contro l'idolatria del denaro:
"La cupidigia distrugge il cuore dell'uomo" "E' triste vedere sacerdoti e vescovi attaccati ai soldi" "L’attaccamento alle ricchezze è un’idolatria" "Fede e attaccamento a ricchezze non possono convivere" "Il denaro ammala il pensiero e la fede e ci fa andare per un’altra strada." E’ quanto sottolineato da Papa Francesco nella Messa di venerdì mattina a Casa Santa Marta. Il Papa ha quindi sottolineato che, dall'idolatria del denaro, nascono mali come la vanità e l’orgoglio che ci rendono maniaci di questioni oziose.
Il servizio di Alessandro Gisotti.
"Non si può servire Dio e il denaro". Papa Francesco ha svolto la sua omelia partendo dalle parole di San Paolo sul rapporto fra la strada di Gesù Cristo e il denaro. "C’è qualcosa nell'atteggiamento di amore verso il denaro che ci allontana da Dio."
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Ci sono tante malattie, tanti peccati, ma Gesù su questo sottolinea tanto: l’avidità del denaro, infatti, è la radice di tutti i mali. Presi da questo desiderio, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti tormenti. E’ tanto il potere del denaro, che ti fa deviare dalla fede, pure, addirittura ti toglie la fede: la indebolisce e tu la perdi! Ma il denaro anche ammala il pensiero, anche ammala la fede e la fa andare per un’altra strada.
Queste parole oziose, discussioni inutili… E va più avanti… Da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze, i sospetti cattivi, i conflitti di uomini corrotti nella mente e privi della verità, che considerano la religione come fonte di guadagno.
"Io sono cattolico, io vado a Messa, perché quello mi dà un certo status. Sono guardato bene… Ma sotto faccio i miei affari, no? Sono un cultore del denaro’. E qui dice una parola, che la troviamo tanto, tanto frequentemente sui giornali: ‘Uomini corrotti nella mente’. Il denaro corrompe! Non c’è via di uscita".
Queste parole oziose, discussioni inutili… E va più avanti… Da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze, i sospetti cattivi, i conflitti di uomini corrotti nella mente e privi della verità, che considerano la religione come fonte di guadagno.
"Io sono cattolico, io vado a Messa, perché quello mi dà un certo status. Sono guardato bene… Ma sotto faccio i miei affari, no? Sono un cultore del denaro’. E qui dice una parola, che la troviamo tanto, tanto frequentemente sui giornali: ‘Uomini corrotti nella mente’. Il denaro corrompe! Non c’è via di uscita".
"Se scegli la via del denaro, alla fine sarai un corrotto. Il denaro ha questa seduzione di farti scivolare lentamente nella tua perdizione. Ecco perché Gesù è tanto forte su questo argomento".
"Non puoi servire Dio e il denaro. Non si può: o l’uno o l’altro! E questo non è comunismo, eh! Questo è Vangelo puro! Queste sono le parole di Gesù! Cosa succede col denaro? Il denaro ti offre un certo benessere all'inizio. Ma, va bene... Poi ti senti un po’ importante e viene la vanità. Lo abbiamo letto nel Salmo che viene questa vanità. Questa vanità che non serve, ma tu ti senti una persona importante: quella è la vanità. E dalla vanità alla superbia, all’orgoglio. Sono tre scalini: la ricchezza, la vanità e l’orgoglio".
"Nessuno può salvarsi col denaro! Tuttavia il diavolo prende sempre questa strada di tentazioni: la ricchezza, per sentirti sufficiente; la vanità, per sentirti importante e, alla fine l’orgoglio, la superbia: è proprio il suo linguaggio la superbia".
"Ma, Padre, io leggo i Dieci Comandamenti e nessuno parla male del denaro. Contro che Comandamento si pecca quando uno fa un’azione per il denaro. Contro il primo! Pecchi di idolatria! Ecco il perché: perché il denaro diventa idolo e tu dai culto! E per questo Gesù ci dice: 'Non puoi servire all’idolo denaro e al Dio Vivente: o uno o l’altro'.
I primi Padri della Chiesa, parlo del secolo III, più o meno anno 200, anno 300, dicevano una parola forte: ‘Il denaro è lo sterco del diavolo’. E' così, perché ci fa idolatri e ammala la nostra mente con l’orgoglio e ci fa maniaci di questioni oziose e ci allontana dalla fede, corrompe".
I primi Padri della Chiesa, parlo del secolo III, più o meno anno 200, anno 300, dicevano una parola forte: ‘Il denaro è lo sterco del diavolo’. E' così, perché ci fa idolatri e ammala la nostra mente con l’orgoglio e ci fa maniaci di questioni oziose e ci allontana dalla fede, corrompe".
"San Paolo ci dice di evitare queste cose, ma di tendere alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità. E anche alla pazienza, contro la vanità e l’orgoglio, e alla mitezza. Questa è la strada di Dio, non quella del potere idolatrico che può darti il denaro. E’ l’umiltà la strada per servire Dio. Che il Signore aiuti tutti noi a non cadere nella trappola dell’idolatria del denaro".
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Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina@ divusclaudius
RispondiEliminaQui non c'è spazio per ogni tipo di commenti, il tuo è stato cancellato perché offensivo e incitante all'odio.
Pare che tu rifiuti di considerare "per partito preso", l'opera sanificatrice degli ultimi tre Papi, in particolare di P. Francesco.
L'amore genera amore, l'odio distrugge.
Viva Gesù e Maria!
Se il denaro è lo sterco del Diavolo, cos'è il Vaticano?
RispondiEliminaIo non sono un santo. E tu?
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