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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

Il mistero della conversione

Abbiamo mai indugiato a riflettere come Dio manifesti la propria potenza, specialmente nel chiamare alla conversione i peggiori?
Ben ricordo come Dio mi abbia fatto la grazia di piegare le ginocchia, come dolcemente abbia messo un punto e a capo nella mia vita. Che resa d'amore! e non solo a Dio. "Ti ringrazio o Dio, perché ora l'anima mia si tormenta d'amore perché ha peccato. Tu mi hai salvato. Così è, così sia. Sia lode a Te, Dio il Padre, Dio il Figlio, Dio il Santo Spirito, nell'unico Dio. Amen."
E quando abbiamo manifestato la pace della conversione, ci hanno mai chiesto qualcosa di simile: "A cosa è dovuto questo cambiamento? - Che cosa è successo?" - oppure: "Non ti riconosco! - A com'eri prima ..." Converrete che a questo punto, pervasi da un'estasi di gioia, ci è quasi impossibile non raccontare per filo e per segno la causa che ci ha indotto ad aprirci a Dio, quell'apertura, quella richiesta di aiuto per noi o per gli altri che scaturisce dalla nostra (povera) condizione umana.

Ed è su questa nostra condizione che vorrei soffermarmi. Noi dovremmo soffermarci a raccontare la nostra vicenda soltanto se chi ci ascolta manifesta un desiderio d'intimità con Dio e in altri casi limitarci a ciò che sortirebbe maggiore effetto nell'aprire il cuore delle anime, semplicemente dicendo: "E' stata la potenza di Dio!" Immaginiamo quale effetto e quale libertà lasciano queste poche parole al desiderio incognito di Dio, anziché circoscriverlo nei limiti della nostra piccola o grande sorte, nella quale, certamente non tutti possono riconoscersi, talvolta anche per mancanza di umiltà, specie se la conversione dell'altro non è ancora iniziata.

La potenza di Dio, che si manifesta ancor prima di credere, poiché già quando l'uomo spera risponde a Dio che lo attira a Lui.

E' stata la potenza di Dio.
Vedete come quest'affermazione non delimiti, non tracci e non ponga condizioni; è un'affermazione che possibilmente può aprire una strada in ogni cuore, stato d'animo, età, carattere, tempo, situazione, ecc., alla SPERANZA di placare la sete che ci pervade, che è Dio stesso.
Dio sa cosa ci abbisogna, perciò è Lui stesso la prima e più importante grazia che riceviamo. Ma Dio ha nutrito (e nutre) ciascuno di noi con un latte diverso, quello che Lui sapeva (e sa) essere di nutrimento per ciascun figlio. Non è forse avvenuto (e avviene) così per tutti noi?

Infine, dicendo "E' stata la potenza di Dio", non rischiamo di banalizzare il racconto, personalizzandolo, dell'opera di Dio su di noi, ma anzi, si potrebbe far accendere la fiamma, o anche l'incendio, della scoperta personale di Dio.

Dunque, perché dovremmo arrogarci la presunzione di poter raccontare noi il cambiamento che può avvenire nell'altro? Potremmo facilmente sbagliare. Questo è senz'altro un errore nel quale siamo caduti un pò tutti, travolti dall'ebrezza della grazia. A noi è chiesto di testimoniare con una vita di santità, non di raccontare la storia personale a chi, peraltro, Dio stesso deve ancora svelare.
Occorre prudenza quindi e lasciare il mistero a Dio.
Dio vi benedica.

Teófilo

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