Dietro alle "catene di sant’antonio", che veicolano credenze, menzogne e truffe, si nasconde un potere occulto, anche quando il loro contenuto sembra apparentemente innocuo.
Queste catene non hanno nulla da spartire né con la fede cristiana né con i santi. Sono tuttavia vere catene che, come tutte le superstizioni, schiavizzano le persone con la paura. Esse, infatti, non si fondano sulla parola di Dio e la pratica del Vangelo, ma su improbabili forze oscure e vendicative che agirebbero in base al numero e alla materiale esecuzione di alcuni precisi gesti.
«La superstizione è la deviazione del sentimento religioso e delle pratiche che esso impone. Può anche presentarsi mascherata sotto il culto che rendiamo al vero Dio, per esempio quando si attribuisce un’importanza in qualche misura magica a certe pratiche, peraltro legittime o necessarie» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2111).
«La superstizione è la deviazione del sentimento religioso e delle pratiche che esso impone. Può anche presentarsi mascherata sotto il culto che rendiamo al vero Dio, per esempio quando si attribuisce un’importanza in qualche misura magica a certe pratiche, peraltro legittime o necessarie» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2111).
Di fronte a simili proposte che offendono Dio e i Santi non si perde tempo e tanto meno ci si fa messaggeri di una religiosità insana e deleteria.