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Divo Barsotti: un mistico del Novecento

Mistico è colui che scruta il pensiero di Dio, ne intravede il Volto, e con la vita, con le parole spezzettate lo indica ai fratelli. In ogni secolo la Chiesa ha avuto i suoi santi, i suoi martiri, i suoi apostoli, e i suoi mistici. E i mistici, necessari come il pane nell'epoca delle conquiste tecnologiche e delle ideologie pagane, rimangono forse il dono più prezioso. Non si può vivere solo di acquisizioni e di competenze: occorrono le aquile. Lassù il Cielo è più terso e il sole più vicino, lassù solo pochi arrivano, solo pochi restano. Divo Barsotti è uno di questi, ed è giusto che questo maestro oggi venga conosciuto, presentato, perché altri, come lui e con lui, possano spiccare il volo.
Qual è il Dio di Barsotti? Il Dio vero, unico, quello di sempre: non il motore immoto, non la divinità impersonale che non conosce il mondo, ma il Dio Padre, Figlio, Spirito Santo, il Dio tutto fuoco e tutto relazione, che si comunica in Cristo nella Chiesa.
Don Divo è prima di tutto un sacerdote, un uomo che ha investito tutto nel suo alveo naturale, che è la Chiesa. Ha celebrato i divini misteri immergendosi nei Sacramenti, e soprattutto nell'Eucarestia, dove ha conosciuto il suo Dio e dove si è lasciato conquistare. La sua Messa durava ore, e difficilmente se ne rimaneva immuni.
Ha poi vissuto una vita di preghiera e di povertà, lontano dalle grandi piazze e dai rumori mondani, ma in perenne viaggio nel pellegrinaggio interiore, armato solo della lampada della fede. Senza titoli accademici, ma uomo di profonda cultura; con la conoscenza della lingua italiana, ma ha predicato in tutti e cinque i continenti; sconosciuto dai mezzi di comunicazione dominanti, ma noto a chi ha cercato veramente il Signore Gesù; autodidatta ma autore di più di 160 libri di spiritualità tradotti in varie lingue; quasi introvabile ma sempre presente nel suo eremo sui colli vicino a Firenze. Questo è stato don Divo Barsotti. A lui importava essere conosciuto soprattutto da Dio.
Conoscitore delle religioni orientali, ha inteso l'ecumenismo come la forza che deve portare tutte le esperienze del sapere umano a Cristo. Conoscitore profondo della spiritualità della Chiesa ortodossa, ha introdotto in Italia le figure dei grandi Santi russi (Sergio, Serafino, Silvano). Conoscitore profondo dei Santi in generale, ha illustrato la vita e la spiritualità di molti Santi sconosciuti delle varie Diocesi italiane. I santi erano i suoi amici, e nel silenzio del suo eremo ha imparato a dialogare con loro.
In corrispondenza con i principali teologi e uomini di Chiesa del suo tempo, Don Barsotti è stato un punto di riferimento per molti, proprio perché fuori dalle mode e dai movimenti. In lui tutti potevano vedere e apprezzare l'uomo di fede, l'uomo di Dio, l'uomo di Chiesa disinteressato e puro, il Padre del deserto che con una parola giusta, meditata, profonda, poteva sistemare una vita. Ma per questo doveva necessariamente conoscere una certa solitudine, una irriducibilità che lo ha preservato dagli inganni delle mode e che lo ha purificato con varie prove, sia interne che esterne. È giunto fino alla veneranda età di novantuno anni con questa integrità, e della sua sapienza egli ha fatto dono a tutti coloro che lo hanno avvicinato.
Don Barsotti non è l'uomo del dialogo. È piuttosto l'uomo del nero o del bianco. L'uomo che cerca Dio, che vuole Lui solo e prima di tutto, e che cammina in quella direzione con chi è capace di rimanere sempre a quella altezza.
Attorno a lui è nata la Comunità dei Figli di Dio, presente oggi in Italia e nel mondo, che propone ai laici un cammino monastico, una radicalità di vita cristiana fatta di semplicità e di preghiera, di povertà e di dedizione al Signore, rimanendo nelle strutture del mondo (matrimonio, lavoro, eccetera), insieme a coloro che lo seguono spogliandosi di tutto e vivendo in piccoli eremi di solitudine e di vita monastica. Una sola famiglia che ha come parola di consacrazione: “Dio solo”.


Don Serafino Tognetti


Il volume, arricchito da un elegante apparato fotografico, documenta il valore spirituale e storico della figura di don Divo Barsotti, fondatore della Comunità dei figli di Dio, profondo conoscitore delle religioni orientali e uomo di grande cultura e integrità morale.
A una prima parte biografica, corredata da alcune autorevoli testimonianze (il teologo Hans U. von Balthasar, il poeta Mario Luzi, il cardinal Giacomo Biffi), fa seguito una sezione antologica, con lunghe citazioni tratte dai suoi numerosi scritti (diari, poesie, preghiere, testi spirituali).
Tratto da: SEF Società Editrice Fiorentina

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