Carissimi, Dio ci mostra la sua profondità d'amore anche nel manifestare immensa pazienza con ciascuno di noi.
E come Dio ci ama singolarmente in maniera personale ed esclusiva, così da ciascuno di noi desidera qualcosa di personale ed esclusivo. Egli ci dà singolarmente quanto possiamo sostenere, affinché, partecipando alla sua gloria in terra, possiamo meditare e meritare il suo cospetto.
Dio propone e promette, quindi, per sua infallibilità, dispone. Ma l'uomo deve fare i conti con se stesso, deve fare i conti con l'oggi e con l'essere, con il suo arbitrio e la sua immensa fragilità.
I tempi cambiano sempre più velocemente e l'uomo sembra cambiare con i tempi, Sembra, ma non è così. L'uomo non cambia, l'uomo conserva gli stessi istinti da chissà quante migliaia di anni; cambia invece la conoscenza e la comunicazione di massa, la quale coinvolge l'uomo nel rapporto con la società e il progresso, che non sempre è sinonimo di civiltà e dignità e anzi, in ottiche di profitto, sviluppa contesti di imbarbarimento tali da venire anteposto a fratellanza e benessere comune.
Questo coinvolgimento, rapportato allo spessore della materialità individuale e collettiva, ci induce a vivere nella contraddizione d'una "concreta sagra dell'effimero" e nei rari momenti nei quali ci sentiamo consapevolmente rapiti da Dio, accogliamo spesso parzialmente o superficialmente l'offerta di salvezza. Noi siamo artefici della nostra disfatta o, nelle peggiori ipotesi, firmiamo assegni in bianco al maligno.
Eppure Dio non cambia, e non cambia neppure le sue promesse (!) come invece fanno gli uomini; ma "la vastità d'amore di Dio è pari alla sua immensità di misericordia". Basta stare in sensibile attenzione di Lui, vigilare, coglierne la lieve presenza, per non restare sordi nel frastuono del mondo.
E ancor più che fruscio, Dio è delizioso canto interiore, quando l'anima è sbocciata. Egli sfiora ripetutamente le sue gemme, generando nuove primavere. Dio accarezza le anime perché come fiori sboccino al calore del suo amore, così da far maturare nuovi semi.
Ma incredibilmente, seppur coscienti dell'amore di Dio, non ce ne curiamo degnamente. Smarriti nel rumorio del mondo, perdiamo la reale coscienza del Mistero e insieme a questa, perdiamo per strada ogni bene.
Ma quando l'anima è a disposizione del Padre d'amore, s'infiamma (!) e la partecipazione alla divinità di Gesù Cristo che ha inizio in terra continua gloriosamente in Cielo, ma occorre vigile sensibilità e prontezza per salire con tanto di bagaglio su un treno che può partire da un momento all'altro.
Ma quando l'anima è a disposizione del Padre d'amore, s'infiamma (!) e la partecipazione alla divinità di Gesù Cristo che ha inizio in terra continua gloriosamente in Cielo, ma occorre vigile sensibilità e prontezza per salire con tanto di bagaglio su un treno che può partire da un momento all'altro.
Siamo tutti consapevoli che Dio ci ha dato un biglietto di andata e ritorno.
L'andata inizia con la nascita nel Battesimo; la morte al mondo (la santità) è il nostro biglietto di viaggio. Il ritorno è la morte terrena; il nostro biglietto passa al controllo.
Quindi stiamo vigili, alleniamo i muscoli, tendiamo le orecchie, perché quando il treno parte, la stazione chiude.
“A che cosa giova all'uomo guadagnare il mondo intero se poi perde l’anima sua?” (Mt 16,26)
“A che cosa giova all'uomo guadagnare il mondo intero se poi perde l’anima sua?” (Mt 16,26)
Teófilo
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