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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

Gratuità nel servizio, non “chiese supermercato"

Chiese di servizio, chiese gratuite, come è stata gratuita la salvezza, e non chiese supermercato
Vigilanza, servizio e gratuità nelle chiese, è stato il tema dell'omelia del S. Padre nella S. Messa di venerdì 24 novembre in S. Marta.

"Ambedue le letture della liturgia di oggi ci parlano del tempio, anzi della purificazione del tempio.
Dopo la sconfitta della gente che Antioco Epìfane aveva inviato per paganizzare il popolo, Giuda Maccabeo e i suoi fratelli vogliono purificare il tempio, quel tempio dove ci sono stati sacrifici pagani e ripristinare la bellezza spirituale del tempio, il sacro del tempio. Per questo il popolo era gioioso. Si legge infatti nel testo biblico che grandissima fu la gioia del popolo, perché era stata cancellata l’onta dei pagani.
Dunque il popolo ritrova la propria legge, si ritrova con il proprio essere; il tempio diventa, un’altra volta, il posto dell’incontro con Dio.
Lo stesso fa Gesù quando scaccia quelli che vendevano nel tempio: purifica il tempio. (Luca (19, 45-48). Così facendo il Signore rende il tempio come deve essere: puro, solo per Dio e per il popolo che va a pregare.
Ma, da parte nostra, come purificare il tempio di Dio? La risposta sta in tre parole che possono aiutarci a capire: vigilanza, servizio, gratuità".

Vigilanza
"Non solo il tempio fisico, i palazzi, i templi sono i templi di Dio: il più importante tempio di Dio è il nostro cuore, la nostra anima. Tanto che San Paolo ci dice: "Voi siete tempio dello Spirito Santo. Dunque, dentro di noi abita lo Spirito Santo".
Da qui alcune domande per un esame di coscienza: cosa succede nel mio cuore? Cosa succede dentro di me? Come mi comporto con lo Spirito Santo? Lo Spirito Santo è uno in più dei tanti idoli che io ho dentro di me, o ho cura dello Spirito Santo? Ho imparato a vigilare dentro di me, perché il tempio nel mio cuore sia solo per lo Spirito Santo?
Ecco allora, l'importanza di «purificare il tempio, il tempio interiore, e vigilare. Stai attento, stai attenta: cosa succede nel tuo cuore? Chi viene, chi va... Quali sono i tuoi sentimenti, le tue idee? Tu parli con lo Spirito Santo? Ascolti lo Spirito Santo? Si tratta, perciò, di vigilare: stare attenti a cosa succede nel tempio nostro, dentro di noi".

Servizio
"Gesù ci fa capire che lui è presente in un modo speciale nel tempio di quelli che hanno bisogno. E lo dice chiaramente: è presente negli ammalati, quelli che soffrono, negli affamati, nei carcerati, è presente lì. So custodire quel tempio? Mi prendo cura del tempio con il mio servizio? Mi avvicino per aiutare, per vestire, per consolare quelli che hanno bisogno?
San Giovanni Crisostomo rimproverava quelli che facevano tante offerte per ornare, per abbellire il tempio fisico e non prendevano cura dei bisognosi: rimproverava e diceva: “No, questo non va bene, prima il servizio poi le ornamentazioni”. Insomma, siamo chiamati a purificare il tempio che sono gli altri. E per farlo bene, occorre domandarci: come io aiuto a purificare quel tempio? La risposta è semplice: con il servizio, con il servizio ai bisognosi. Gesù stesso dice che lui è presente lì. E lui è presente lì e quando noi ci avviciniamo a prestare un servizio, ad aiutare, assomigliamo a Gesù che è lì dentro.
Ho visto un’icona tanto bella del Cireneo che aiutava Gesù a portare la croce: guardando bene quell'icona, il Cireneo aveva la stessa faccia di Gesù. Dunque, se tu custodisci quel tempio che è l’ammalato, il carcerato, il bisognoso e l’affamato, anche il tuo cuore sarà più simile a quello di Gesù. Proprio per questo custodire il tempio significa servizio".

Gratuità
"La prima parola: vigilanza, esprime qualcosa che succede dentro di noi. Mentre la seconda parola ci porta verso il servizio ai bisognosi: quello è purificare il tempio. E la terza parola che mi viene in mente leggendo il Vangelo è gratuità. Nel brano del Vangelo Gesù dice: "La mia casa sarà casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri". Proprio tenendo in mente queste parole del Signore, quante volte con tristezza entriamo in un tempio, pensiamo a una parrocchia, un vescovado, e non sappiamo se siamo nella casa di Dio o in un supermercato: ci sono lì i commerci, anche c’è la lista dei prezzi per i sacramenti e manca la gratuità.
Ma Dio ci ha salvato gratuitamente, non ci ha fatto pagare nulla. Dobbiamo essere di aiuto affinché le nostre chiese, le nostre parrocchie non siano un supermercato: che siano casa di preghiera, che non siano un covo di ladri, ma che siano servizio gratuito. Certo qualcuno potrebbe obiettare che "Dobbiamo avere dei soldi per mantenere la struttura e anche dobbiamo avere dei soldi per dare da mangiare ai preti, ai catechisti..."
Tu dai con gratuità e Dio farà il resto, Dio farà quello che manca".

"Custodire il tempio significa questo: vigilanza, servizio e gratuità. Anzitutto vigilanza nel tempio del nostro cuore: cosa succede lì, stare attenti perché è il tempio dello Spirito Santo.
Poi servizio ai bisognosi, (cap. 25 del Vangelo di Matteo), servizio anche agli affamati, agli ammalati, ai carcerati, a quelli che hanno bisogno perché lì è Cristo, sempre con la certezza che il bisognoso è il tempio di Cristo.
Infine il terzo punto è la gratuità nel servizio che si dà nelle nostre chiese: chiese di servizio, chiese gratuite, come è stata gratuita la salvezza, e non chiese supermercato".
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Non c'è dubbio che similmente le parole di Papa Francesco possano investire anche tutti quei siti web che, pur proponendo contenuti di fede, hanno scelto la strada del lucro trasformandosi così in veri e propri bazar, infestati come sono da pubblicità commerciale conto terzi dilagante e becera.
A dispetto dei titoli di facciata, questi non si possono considerare siti cattolici poiché veicolano la Parola di Dio per scopi commerciali, "sfruttando la sete spirituale di coloro che vanno cercando Dio" per mero interesse economico.

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