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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

Rivelazioni di S. Geltrude di Helfta: L'Araldo del Divino Amore (estratti)

Libro IV - Cap. VII - VENERAZIONE AL S. VOLTO NELLA II DOMENICA DOPO L'EPIFANIA (OMNIS TERRA)
Geltrude, nella domenica Omnis terra, seconda dopo l’Epifania, nel quale i fedeli di Roma usano venerare il S. Volto, si preparò a quell'atto pio e solenne, con una con­fessione generale. I suoi falli le apparivano così ributtanti che, confusa della propria deformità corse a prostrarsi ai piedi di Gesù, implorando misericordia e perdono.

Il benignissimo Salvatore, alzando la Mano, la benedisse con queste parole: «Per le viscere della mia bontà affatto gratuita, ti accordo il perdono e la remissione di tutti i tuoi peccati. Ora accetta la penitenza che t'impongo. Ogni giorno, per un anno intero, farai un'opera di carità come se la facessi a me stesso, in unione dell'amore con cui mi sono fatto uomo per salvarti e dell'infinita tenerezza con cui ti ho perdonato le tue colpe».
 
Geltrude accettò di gran cuore e con riconoscenza; poi tutto a un tratto, ricordandosi della propria fragilità, disse: «Ahimè Signore! Non mi avverrà talora di omettere questa buona opera quotidiana? E allora che dovrò fare?». «Come potrai tu ometterla - rispose Gesù - se è cosa così facile? Io non ti chiedo che un solo passo offerto a tale intenzione, una paglia sollevata da terra, un gesto di bontà, una parola affettuosa al prossimo, un Requiem per i defunti, un accento caritatevole a favore di un peccatore, o di un giusto. Ora di un solo di questi atti sarà pago il mio divin Cuore».

Consolata da queste dolci parole, domandò la Santa a Gesù se altri ancora potesse aver parte a tale privilegio, compiendo la medesima pratica. «Sì - rispose il Salvatore - accordo l'intera remissione di ogni peccato a chiunque vorrà adempiere la penitenza che ho imposta». E soggiunse: «Ah, quale dolce accoglienza farò al termine dell'anno, a quanti avranno coperto, con atti di carità, la moltitudine dei loro falli!».

Geltrude obbiettò «Come sarà possibile una tale purificazione, se l'uomo è tanto inclinato al male da peccare parecchie volte in un'ora?». E il Signore: «Perché vuoi sottilizzare e mostrarti così difficile, mentre io, che sono Dio, prevedo tanta gioia in questa cosa e mi dispongo ad aiutare la buona volontà di chi vorrà darmi tale consolazione? La mia divina sapienza vincerà».

Geltrude chiese: «Che darai Tu, mio Dio, a coloro che, col soccorso della tua grazia, compiranno questo atto di carità quotidiana?». Il Maestro concluse con dolcezza: «Io darò loro ciò che l'occhio d'uomo non vide, ciò che il suo orecchio giammai udì, ciò che nemmeno il suo cuore potrebbe aspettarsi da' suoi desideri. (I. Cor. II, 9). Oh, quale felicità gusteranno coloro che avranno praticato quest'eser­cizio per un anno, o anche solo per un mese! Per loro è preparata in cielo ricompensa grande!».

Il giorno dopo, mentre la Santa pregava per coloro che, seguendo i suoi consigli, si accosterebbero alla SS. Comunione, nonostante l'assenza del Confessore, ella vide il Signore rivestire quelle anime con una tunica splendente di candore, simboleggiante la divina purezza. Quella tuni­ca era adorna di perle preziose, aventi la forma e il profu­mo delle violette, per indicare l'umiltà di quelle anime che avevano seguito il consiglio di Geltrude. Esse ricevettero, in seguito, un abito rosa cosparso di fiori dorati, per sim­boleggiare la Passione sofferta da N. Signore che permette a ogni anima di prepararsi degnamente alla S. Comunione.

Il Signore disse: «Preparate dei seggi vicino a me, così tutte le creature sapranno che queste anime occupano i primi posti, non per caso, ma per mia espressa Volontà. Ti dico che, da tutta l'eternità, è stato previsto ch'esse ricaverebbero oggi, in virtù della loro umiltà e per la tua mediazione, i doni più preziosi».

Le Religiose che, non avendo potuto confessarsi, s'ac­costavano alla S. Comunione, non per consiglio di Geltru­de, ma perché ispirate dalla grazia di Dio e dalla fiducia nella sua infinita bontà, ricevevano soltanto un abito rosa cosparso di fiori d'oro; pure si assidevano con letizia a quel felice banchetto. Quelle che si erano astenute dalla S. Comunione con umiltà e rincrescimento, stavano ritte davanti alla balaustra, godendo però anche esse grandi delizie.

In seguito il dolcissimo Signore, trasportato dalla sua naturale bontà, alzò la sua sacratissima Mano, dicendo: «Tutti coloro che attratti dal mio amore, onoreranno il mio Volto riceveranno, in virtù della mia Umanità, l'impressione viva e luminosa della mia Divinità. Questa luce rischia­rerà le profondità della loro anima e, nell'eterna gloria, la Corte celeste ammirerà nei loro lineamenti, una speciale somiglianza col mio stesso Volto».

Imprimi potest
Mediolani 15 Novembris 1953 Can. J. Buttafava C. E.

IMPRIMATUR
Ex Curia Archiep. Mediolan. Can. I. Schiavini - Vic. Gen.
Traduzione autorizzata a cura di una Romita Ambrosiana del Sacro Monte di Varese - 1965

NEGLI SPLENDORI E NELLE GRANDEZZE DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II RITORNI FRA NOI LA DOLCISSIMA FIGURA DELLA GRANDE MISTICA BENEDETTINA S. GELTRUDE ED AFFRETTI IL TRIONFO DELL'UNITA', DELLA PACE DEL CULTO LITURGICO NEL MONDO INTERO