Ma che cosa conta il fare? Quel poco che uno può fare vale nella misura della sua santità (…).
È la santità dell’anima che misura l’efficacia della vita. (…)
"Dateci santi". (…) Diciamo invece al Signore, diciamo invece alla Vergine: "Facci santi o Signore!" E non temiamo e non diciamo che è troppo, (...). Il male del mondo è tale che se noi dobbiamo proporzionare la nostra azione al male del mondo, non possiamo chiedere di meno della santità. (…) E come saremo santi? Miei cari fratelli, è evidente che santo è soltanto il Signore. Bisogna lasciarci possedere da Dio, abbandonarci a Dio come si è abbandonata la Vergine, in modo che lo Spirito Santo, come entrò in possesso dell’anima e del corpo di Maria, così prenda possesso intero di noi, in noi non viva più che Gesù. Ecco, abbandono alla grazia, abbandono alla forza dello Spirito, questo è il cammino della santità. (…)
Accettare tutto dalla mano di Dio come mezzo di immolazione, di sacrificio per ottenere la salvezza del mondo. Questo noi dobbiamo fare, a questo siamo chiamati, (…) a fare presente nella nostra povera vita Gesù, (…). Che Egli ci prenda nella misura del nostro abbandono, che diveniamo ogni giorno più cosa sua, sua proprietà, suo medesimo corpo, finché non viva più in tutti noi che Lui solo. Nel suo Nome vi benedico con tenerissimo affetto.
La santità non è altro che lo stesso Gesù che vive intimamente in voi.
Nessun commento:
Posta un commento