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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

Leah Darrow, top model per Gesù

Lasciò la moda quando le chiesero di spogliarsi, ora aiuta le donne a vestirsi
Di sé dice: sono la sorella minore del figliol prodigo. Si chiama Leah Darrow ed ha 33 anni. E' venuta alle luci della ribalta dopo Next America's Top Model, uno dei reality show più affermati negli USA.
La sua carriera ha preso quota a metà degli anni Duemila, quando ha iniziato a posare in servizi fotografici per marche di abbigliamento, cosmetici, shampoo, e a comparire in pubblicità per la televisione trasmessa sui maxi-schermi di Times Square. Finché ...

In seguito ha avuto una forte conversione che ha testimoniato durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid nel 2011, in diverse città negli Stati Uniti e persino nella sede dell'Onu e poco tempo anche davanti a 15 mila giovani riuniti nel World Trade Center di Manila (Filippine).

La sua storia è stata raccontata nel primo numero di Credere : Mentre lavoravo come modella non ho mai chiesto a Dio cosa volesse che io facessi: pensavo che non fosse interessato a me. La mia fede e il lavoro cozzavano l'un contro l'altro. Nel mondo della moda si pensa solo a come fare soldi e non al bene dell'uomo. In situazioni come queste, solo la Chiesa è il buon samaritano, che vede il peccatore a terra e lo aiuta. Sapevo profondamente nella mia coscienza che non stavo glorificando Dio con quel che facevo e neppure che stavo facendo del bene. A quel tempo, però, intorno a me tutti mi ripetevano che solo con l'essere belli e famosi si poteva diventare veramente felici. Come mi hanno mentito!

Un bel giorno, però, si affaccia sul vuoto interiore spalancato dal suo sfavillante successo: Ero stata chiamata per un servizio fotografico che sarebbe uscito su una celebre rivista per soli uomini. Quel servizio è stato l'occasione per un vero incontro con Dio, imprevisto, non pianificato né voluto. Mi chiesero di indossare un vestito molto succinto. Subito ho pensato: Ok, lo faccio, è il mio lavoro. Ma percepivo dentro di me crescere la scontentezza. Piano piano non me la sentii più e di fronte alla mia titubanza, il fotografo mi disse: Ehi, avrei potuto prendere qualsiasi altra modella al tuo posto! O posi con questo vestito o non se ne fa nulla. E io ho pensato di nuovo: Su, è il mio lavoro, facciamolo!. Il fotografo ha iniziato a scattare le foto. Improvvisamente un flash mi ha colpito, non in faccia ma dentro di me: e ho come visto una fotografia di me, con l'abito che stavo indossando in quel momento. Ho avuto l'impressione di essere di fronte a Dio c'erano le mie mani che si sollevavano in alto, unite, come se gli stessi offrendo la mia vita. E cosa c'era dentro? Nulla, il vuoto. Mi sono chiesta allora: Cosa stai dando a Dio?. In quel momento ho capito che avevo speso dieci anni della mia vita in modo egoistico: non avevo dato nulla a Dio.

Di lì uscì sbattendo la porta. A soccorrerla fu il padre che guidò per tutta la notte dal Missouri a New York per ben 1.500 chilometri: Ha suonato alla porta del mio appartamento con il più bel sorriso del mondo e la prima cosa che mi ha detto è stata: Sono felice di rivederti. Adesso andiamo a confessarci da un prete! Io avevo paura, non volevo. Però ci sono andata, forte della convinzione che solo Dio poteva aiutarmi.

Ora è spesso ospite di licei, incontri per giovani e ritiri spirituali dove porta la sua testimonianza personale sulla misericordia, il perdono e la possibilità di cambiare la propria vita contro le bugie del perfezionismo. Soprattuto parla di castità e si fa paladina di una femminilità rispettosa del corpo portando avanti una proposta di moda che aiuti le ragazze a vestirsi con modestia, ma senza rinuncia a valorizzare la propria bellezza, all'insegna del disegno di Dio.

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