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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

Dal Vangelo secondo Giovanni (6,51-58)

Domenica 19 agosto 2012.
XX domenica del Tempo Ordinario - Anno B.

Dal Vangelo secondo Giovanni.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.

Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».


COMMENTO
In questo brano del Vangelo il tema eucaristico, che nei versetti 35-50 non era il principale, diventa tema unico. La vita eterna viene dal mangiare la carne di Cristo, dal bere il suo sangue. Anche la funzione del Padre nel portare gli uomini a Gesù non è in primo piano. Adesso è Gesù a dominare; egli è agente e causa di salvezza. Il linguaggio eucaristico è chiaro.
I Giudei ormai comprendono. Lo dimostra l’interrogativo che essi si pongono:“Come può costui darci la sua carne da mangiare?”. Il loro scandalo pare essere causato da un concetto cannibalistico che le parole di Gesù esprimerebbero. Ma nel loro modo di argomentare è anche velata la diffidenza nei confronti di Gesù, la difficoltà di accettarlo.
Gesù davanti all’interrogativo dei Giudei non sfuma il suo pensiero; anzi lo rende più evidente. Afferma la necessità di mangiare la sua carne e di bere il suo sangue, precisando i frutti che questo nutrimento fa scaturire nella vita dell’uomo: la vita eterna e la comunione con lui: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno… Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui”.
Chi si nutre di Gesù ha la vita eterna, la quale sarà piena alla fine dei tempi, ma che si esperimenta già in questo mondo.
Chi si nutre di Gesù entra in comunione con lui. Si tratta di un dimorare vicendevole dell’uno nell’altro. La comunione con Gesù è partecipazione alla comunione che esiste tra il Padre e il Figlio. In realtà la nostra comunione di vita con Gesù trova la sua sorgente suprema nel Padre. Il Padre ha la vita in se stesso. Egli ha mandato il suo Figlio unigenito perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
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RIFLESSIONE
Il brano del Vangelo suggerisce molte riflessioni. Ne vogliamo cogliere soltanto alcune.
La nostra fede nell’Eucaristia va vivificata ogni giorno. «Credere all’Eucaristia come evento è sostanza della nostra fede ed è impegno di una fede che non si esaurisce mai, perché questo evento è talmente misterioso, talmente trascendente, talmente ricco di fecondità e di gloria, talmente ricco di beatitudine, che non è possibile esaurirne la conoscenza, nonostante ogni contemplazione assidua, ogni preghiera prolungata, ogni confessione prolungata… a questa dimensione misteriosa dell’Eucaristia dobbiamo fare più caso. Proclamarci credenti in questa Eucaristia vuol dire riconoscere fino in fondo la missione salvifica di Cristo,che salva non con gesti dai quali rimane fuori, ma nei quali è coinvolto nella pienezza della sua identità di vero Dio e di vero Uomo…» (Anastasio Ballestrero).
La fede nell’Eucaristia se è autentica fa sentire la necessità, il desiderio, la gioia di mangiare il corpo di Cristo, di bere il suo sangue.
L’Eucaristia dà senso alla nostra vita terrena e l’apre al di là del tempo: all’eternità. Essa è il trionfo della vita che non finisce, della risurrezione.

Custodisci la lingua dal male,
le labbra da parole di menzogna.
Sta’ lontano dal male e fa’ il bene,
cerca e persegui la pace.
(dal Salmo 33)

Si ringrazia la fonte: www.confraternita-sgbg.it

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