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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

Biografia di Luisa Piccarreta

Luisa Piccarreta, serva di Dio della Chiesa Cattolica, nacque a Corato (Bari), la mattina del 23 aprile 1865, domenica "In Albis" (l'attuale festa della Divina Misericordia), e fu battezzata lo stesso giorno. Quarta delle cinque figlie di Rosa Tarantini e di Vito Nicola Piccarreta, umile fattore in una masseria agricola, situata nella località di Torre Desolata. La sua formazione scolastica si fermò al primo anno di scuola elementare, per poter condurre la vita contadina della sua famiglia. La domenica in Albis del 1874, Luisa ricevette, all'età di nove anni, i Sacramenti della Prima Comunione e della Cresima. Da allora in poi, la sua Fede si intensificò, rimanendo assorta continuamente in preghiera, meditando in particolare sulla Passione di Cristo, adorando spiritualmente L'Eucaristia e coltivando una solida devozione alla Madonna che la spinse, ad undici anni, ad iscriversi all’Associazione delle Figlie di Maria. 
A tredici anni, mentre meditava sulla Passione di Gesù, al sentire il cuore oppresso e la mancanza di respiro, uscì fuori al balcone di casa e da lì ebbe una visione: la strada era piena di persone che spingevano Gesù, sofferente e insanguinato, mentre portava curvo la pesante croce. Allora Cristo, alzando gli occhi verso di lei, le disse: "Anima, aiutami!".
Da quel momento in poi, si accese in lei un desiderio insaziabile di consolare Gesù, prendendo su di sé i suoi patimenti per salvare le anime e riparare così le offese che riceveva. Iniziarono per lei le sofferenze fisiche dovute alle stigmate invisibili e alle dure e continue vessazioni di demoni, aggiunte a quelle spirituali e morali. Un giorno, dopo essere stata vessata dal demonio, ebbe una seconda visione di Gesù penante e della Madonna Addolorata che la invitava ad offrirsi vittima per amore a suo Figlio. Allora pronunciò il suo "Fiat Voluntas tua" a Dio, facendo voto di vittima di espiazione per i peccati. In seguito a ciò, manifestò un'inspiegabile malattia che la costringeva a stare immobile a letto e a vomitare qualsiasi cibo e bevanda, nutrendosi solo di Eucarestia, per 62 anni. I medici che la visitarono, non essendo riusciti a trovare una diagnosi certa, suggerirono ai familiari di chiamare un sacerdote. Finalmente, al segno della croce di un padre agostiniano, Luisa ritornò dal suo "solito stato" - come lei stessa lo definì - che si ripresenterà ogni giorno fino alla morte e da cui poté ogni volta uscire solo allo stesso modo. Divenne terziaria Domenicana col nome di Maddalena, ma ebbe da Gesù una missione particolare e unica: nella "piccola prigione" del suo letto, Gesù le fece conoscere il suo desiderio di riportare l'uomo all'ordine e allo scopo per cui fu creato, ossia il vivere unito a Lui nella sua "Divina Volontà", come lo fu Adamo prima del peccato originale. Questo è il significato delle parole di Gesù del Padre Nostro: "Sia fatta la tua Volontà come in cielo così in terra". Dal 1884 fino alla morte, fu obbediente ai vari confessori inviati dal Vescovo dell'Arcidiocesi di Trani. Dal 1º gennaio 1889, il suo confessore, don Michele De Benedictus, le diede il permesso di rimanere a letto, dove rimase sempre seduta fino alla morte.

Il 28 febbraio del 1899, don Gennaro De Gennaro, il suo secondo confessore, le diede l'obbedienza di scrivere quanto succedeva tra Gesù e lei e le grazie che riceveva continuamente. Con grande sforzo interiore, cominciò a scrivere il suo diario: un manoscritto contenente più di 2.000 capitoli, raccolti in trentasei volumi, sulla nuova "santificazione" nella Divina Volontà. Scrisse anche centinaia di lettere, "Le Ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo*", a cui sono legati innumerevoli benefici spirituali e lo scritto dettatole dalla Madonna stessa: “La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà", una meditazione mariana del Vangelo ed un'esortazione a vivere nella Divina Volontà. All’inizio del Novecento, Sant'Annibale Maria Di Francia fu suo confessore straordinario e censore dei suoi scritti, regolarmente esaminati ed approvati dalle autorità ecclesiastiche. Il santo messinese incoraggiò Luisa a scrivere tutto ciò che succedeva tra Lei e Gesù, senza tralasciare nessun particolare. Si dedicò alla pubblicazione de “L’Orologio della Passione”, che meditava ogni mattina raccomandandone la preghiera; nel 1926, fece scrivere a Luisa anche un quaderno di “Memorie d’infanzia”. Colpito da una grave malattia che lo condusse alla morte, Sant'Annibale non poté vedere realizzato il suo sogno di pubblicare gli scritti di Luisa.

Il 7 ottobre 1928, a Corato si completò la costruzione della Casa delle suore della “Congregazione del Divino Zelo” dove Luisa Piccarreta fu trasferita dopo la morte di Sant'Annibale. Don Benedetto Calvi, l'ultimo dei suoi confessori, le fu vicino fino alla morte e il 28 dicembre 1938 le diede l'obbedienza di scrivere l’ultimo capitolo del suo diario. Il 4 marzo di 1947, a 81 anni, dopo una breve e fatale polmonite, spirò continuando a vivere nella Divina Volontà in Paradiso, ancor più perfettamente di come aveva già fatto sulla terra. Nel 1993, i suoi resti furono traslati nel Santuario di Santa Maria Greca e il 20 novembre 1994, la Santa Sede diede il "Nulla Osta" all'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, per l'apertura ufficiale della Causa di Canonizzazione.

Il 29 novembre del 2005, l'Arcivescovo dell'Arcidiocesi, S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, chiuse la fase diocesana, iniziando così quella romana della causa di beatificazione.

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