Di Lorenzo Tacchio
La speculazione psicologica/psichiatrica che avvolge la tematica degli esorcismi quasi sempre evita e rigetta con snobismo l’approccio olistico ed empirico, quasi a voler comporre un’apologia di Science Knows Best dell’ateo militante Sam Harris.
La speculazione psicologica/psichiatrica che avvolge la tematica degli esorcismi quasi sempre evita e rigetta con snobismo l’approccio olistico ed empirico, quasi a voler comporre un’apologia di Science Knows Best dell’ateo militante Sam Harris.
Sarò sincero: non ho mai ritenuto valido il
procedimento algoritmico o, ancor peggio, il riduzionismo. Similmente, non ho
mai avuto un gran amore per Kant: ritengo i giudizi sintetici a priori una
tirannia intellettuale.
Potrei con facilità discorrere a lungo riguardo le
varie metodologie d’indagine tramite le quali in tempi recenti la scienza medica
e psicologica, con autoreferenzialità, pretende di dare una spiegazione ad un
fenomeno che era, è e rimarrà per molti credenti (e non) un Mysterium
Fidei.
Malgrado ciò, volendo distaccarmi con forza dai ricercatori che da tempo hanno abbandonato la via semiempirica in favore del razionalismo più assoluto (forse certi delle proprie capacità di raziocino a tal punto da non sentire il bisogno di “abbassarsi” alla ricerca sperimentale), ho deciso di riportare per iscritto la mia testimonianza di studioso critico e di essere umano, avendo assistito di recente ad un esorcismo molto particolare in prima persona.
La decisione contiene in sé non solo la speranza di fornire un ulteriore elemento d’analisi ed argomentazione, ma anche di poter narrare ai lettori, in una forma più chiara possibile, gli eventi sovrannaturali visti e uditi dal sottoscritto, a conferma del fatto che vi è davvero poco di scientifico ed umano.
Malgrado ciò, volendo distaccarmi con forza dai ricercatori che da tempo hanno abbandonato la via semiempirica in favore del razionalismo più assoluto (forse certi delle proprie capacità di raziocino a tal punto da non sentire il bisogno di “abbassarsi” alla ricerca sperimentale), ho deciso di riportare per iscritto la mia testimonianza di studioso critico e di essere umano, avendo assistito di recente ad un esorcismo molto particolare in prima persona.
La decisione contiene in sé non solo la speranza di fornire un ulteriore elemento d’analisi ed argomentazione, ma anche di poter narrare ai lettori, in una forma più chiara possibile, gli eventi sovrannaturali visti e uditi dal sottoscritto, a conferma del fatto che vi è davvero poco di scientifico ed umano.
NB: Per questioni di privacy non saranno fatti nomi di persone fisiche o località. Sconsiglio d’assistere ad esorcismi a persone emotivamente fragili, con poca forza d’animo o per semplice curiosità; non si tratta di un gioco e le conseguenze di movimenti e/o pensieri affrettati potrebbero essere onerose.
Cronaca d’un esorcismo
Attorno alla metà di agosto ci trovavamo, assieme al collaboratore "Un Esorcista Oggi", in una piccola cittadina immersa tra le colline italiane a discutere sulla reale diffusione della magia bianca tra i ceti sociali meno abbienti, il tutto in vista della compilazione d’un vero e proprio reportage sulle pratiche magiche popolari nel nostro paese.
Inaspettata arriva una chiamata: il marito d’una signora affetta da possessione diabolica, che per anni non aveva più ricevuto benedizioni, chiede un appuntamento per poter ricominciare il cammino di liberazione di sua moglie. La richiesta viene accettata e fissato l’incontro per il giorno successivo, nel pomeriggio.
«Conosco la donna, è un caso abbastanza grave. Portati i fogli dove prendi le annotazioni, ti serviranno», mi dice con molta calma il nostro caro esorcista subito dopo la chiamata. Non ho mai dubitato dei suoi consigli e non lo feci neppure allora.
Per darmi la possibilità di comprendere meglio la situazione mi raccontò brevemente la storia della povera posseduta: sin da bambina era stata consacrata al Demonio tramite messe nere, le quali nel tempo vennero addirittura effettuate più volte, sempre in momenti cruciali della sua vita – ad esempio durante il matrimonio.
Ai disturbi diabolici negli anni si affiancarono malattie fisiche decisamente gravi, alcune curate miracolosamente
grazie a pellegrinaggi (ancora oggi conserva le cartelle cliniche con su scritto “guarigione scientificamente impossibile, non spiegabile“). La
possessione diabolica divenne evidente quando, ad una semplice benedizione, la
donna cadde per terra come tramortita. Con un esorcismo preparatorio arrivò la
terribile conferma.
(La signora successivamente, in un dialogo serale, mi
racconterà che gli animali di casa avevano da tempo percepito la presenza
malvagia in lei: ogni volta che si avvicinava ai piccoli criceti domestici essi
iniziavano a correre velocemente come impazziti, gridando di
disperazione).
Passammo il resto della giornata a riflettere sul da farsi. Pur cercando
di costruire mentalmente una consecutio d’analisi del fenomeno che
avrei dovuto studiare l’indomani, optai alla fine per la considerazione diretta
senza sovrastrutture o costrizioni. Ventiquattro ore passarono molto in
fretta e venne ben presto il momento d’organizzare gli ultimi
dettagli. Un’ora prima dell’arduo evento decisi d’osservare con attenta
considerazione la “ritualità” preparatoria dell’esorcista: dalla
preparazione dell’olio esorcizzato a quella dell’acqua santa, tutto seguiva
uno schema ben definito e molto devoto; le formule latine s’intrecciavano con la
sacra gestualità di benedizione e il leggero profumo che proveniva dal libro
delle preghiere contribuiva a dipingere il liturgico quadro.
C’incamminammo
verso la piccola cappella situata nei pressi dell’appartamento dopo aver
minuziosamente controllato di non esserci scordati i nostri “strumenti” del
mestiere. Arrivati sul posto in largo anticipo, ci affrettammo a chiudere tutte le
finestre e preparare le sedie per gli assistenti. Questi ultimi (due signore) ci
raggiunsero poco dopo. La tensione nell'aria era ben evidente, seppur di
certo nessuno di noi aveva timori o era spaventato: tutti i presenti avevano una
discreta esperienza in materia.
Intravidi la coppia di coniugi giungere in macchina con qualche minuto di
ritardo.
Il marito accompagnava la moglie con molta cautela, ed ella
procedeva a passo lento senza dire nulla. A me spettava l’infelice compito
d’accoglierli mostrando la via che portava alla cappella. Appena entrati chiusi
celermente la porta onde evitare che qualche curioso vi si addentrasse, e fui
subito spettatore del primo fatto straordinario.
La donna, alla vista del SS.
Sacramento esposto, si irrigidì completamente mostrando delle strane smorfie in
volto. Il consorte riuscì a farla muovere di nuovo nel momento in cui decisi di
presentarmi ad entrambi: «Salve. Piacere mio, Lorenzo».
Ella mi
strinse la mano e disse, con voce fredda e aria di sfida:
«Tacchio».
Notate che non avevo mai visto o conosciuto, neanche
lontanamente, questa persona in vita mia. Di certo non poteva assolutamente
conoscere il mio cognome: potete ben immaginare chi fosse a parlare. Capii
all'istante che la possessione ormai era in atto e decisi di non replicare, se
non con un secco «Si». E pensare che gli ho pure stretto la
mano!
Crocifisso di S. Benedetto usato negli esorcismi |
Ci vollero quattro persone per vincere la forza sovrumana che stava sprigionando pur di non farsi avvicinare. (Considerate che la signora in questione è molto gracile ed è alta 1.60m: eppure quattro persone riuscivano a malapena a tenerla). Dopo alcuni sforzi fu fatta sedere e tenuta ferma da ognuno dei presenti.
Il nostro caro esorcista inizia ad operare quasi subito, recitando le formule
latine ormai imparate a memoria e posizionando il crocifisso, assieme alla stola
viola, sul capo della posseduta. Il Demonio è incollerito ed inizia a
prendermi di mira parlando all'esorcista: «Ti sei portato l’aiuto? Non è
buono a nulla! Fr****! St****!». Il tutto contornato da risate davvero
agghiaccianti.
Naturalmente le sue parole non mi intimidivano più di tanto,
non davo peso alle provocazioni. Con tono deciso l’esorcista nel frattempo
intimava: «Zitto! Preditela con me!»
Arrivammo a conoscere il nome del demone responsabile della possessione molto presto: «Nomen tuum, nunc!» (ordine in latino, che tradotto sarebbe: “Dimmi il tuo nome, ora!”), ripeteva l’amico esorcista.
Dopo numerose smorfie, insulti e sputi disse con voce infernale: «Satan». Avevamo di fronte nientedimeno che lo spirito più perverso nell'intero creato, colui che ha originato il male nel mondo.
(NOTA: La donna rispondeva con precisione alle domande poste in diverse lingue quali il latino medievale, il francese, il tedesco e l’aramaico. Da notare che lei non ha nessun titolo accademico, solo un diploma di ragioneria).
«Ora rispondi solo si o no. Chi c’è con te? Zabulon?» «Presente.»
Dopo numerose smorfie, insulti e sputi disse con voce infernale: «Satan». Avevamo di fronte nientedimeno che lo spirito più perverso nell'intero creato, colui che ha originato il male nel mondo.
(NOTA: La donna rispondeva con precisione alle domande poste in diverse lingue quali il latino medievale, il francese, il tedesco e l’aramaico. Da notare che lei non ha nessun titolo accademico, solo un diploma di ragioneria).
«Ora rispondi solo si o no. Chi c’è con te? Zabulon?» «Presente.»
«Asmodeo?»
«Presente.»
«Astaroth?»
«Assente.»
«Lilith?» «Uscito.»
Assistevo quasi
sbigottito a questo interrogatorio mentre ogni demone rispondeva con tono di
voce diverso, ma tutti con un ghigno davvero poco rassicurante. In tutto questo,
gli occhi della posseduta avevano inoltre cambiato colore: da marrone chiaro
erano divenuti completamente neri, lanciando sguardi che comunicavano un odio
mai visto prima.
Eravamo solo all'inizio dell’esorcismo e avevo quasi finito lo spazio per
scrivere sui fogli che avevo portato con me. Satana aveva notato e più volte si
rivolse a me provocandomi: «Quello scrive….ahahaha!» Avevo ben
capito la sua strategia psicologica. Non risposi mai, ma sorridevo sapendo quale
fossero i suoi reali pensieri. Difatti poco dopo, estremamente rabbioso mi
grida: «St****! Fr****! Te li brucio i fogli!»
L’esorcista notò
questo fatto e gli chiese: «Ti da’ tanto fastidio quello che scrive lui e
quello che scriviamo, anche sul sito?» La risposta arrivò subito, piena
di rancore: «Si, siete due st****! Lui è uno st**** come te!»
A quel
punto risposi per la prima volta, invitato dall'amico esorcista: «Figurati,
ho così tanto materiale che posso scrivere articoli per anni.»
Il
Diavolo era ormai su tutte le furie e fui costretto ad aiutare gli assistenti
nel tenere ferma la posseduta, tale era la sua forza. Nonostante avessi il
compito di tenere a bada solamente una gamba, non riuscii neppure con tutte le
mie forze a trattenerla. Satana sapeva che il cuore dell’esorcismo era ormai
alle porte, la parte dove avrebbe sofferto maggiormente.
«Amorth
(Padre Gabriele Amorth) ti protegge, ma io ti
faccio ammazzare! Fr****!»
Il nostro esorcista replicò con ironia alla
minaccia: «Ah si? Meglio, così ti posso tormentare dall'altra parte. Vedi
te, dove ti conviene che ti tormento? In questa vita o quell'altra?»
In
quel frangente fui testimone d’un altro accadimento sovrannaturale. La porta,
che avevo chiuso con forza, iniziò a sbattere violentemente come sospinta da una
bufera. «Lascia immediatamente la porta!», gli fu comandato. La
porta all'istante si fermò.
Il climax fu raggiunto nel momento in cui l’esocista iniziò a
recitare l’Imperat (Imperat tibi Deus Pater e seguenti), posizionando
le dita sulla testa e sugli occhi della posseduta.
«Basta! Mi stai
accecando! Mi bruciano gli occhi!», gridava il Demonio.
Eppure, posso
testimoniarlo, le dita erano semplicemente poggiate senza fare forza.
Altro
punto sensibile erano le ginocchia: appena l’esorcista le toccava per benedirle
Satana iniziava a urlare e sputare. Questi erano gli evidenti segni attraverso
i quali si poté risalire a quale parte del corpo aveva ricevuto più maledizioni
e fatture.
La donna aveva iniziato a rigettare, in piccole quantità, strane
sostanze. In particolare gli occhi, ancor più neri di prima, riflettevano
figure diverse l’un l’altro: l’occhio destro rifletteva le nostre immagini,
quello sinistro qualcosa di totalmente sconosciuto – si pensa a visioni sul
piano spirituale.
Tutti assieme, invitati dall'esorcista, iniziammo dunque a recitare il
Trisagion: Sanctus, Sanctus, Sanctus, Domine Deus
Sabaoth (“Santo, Santo, Santo, il Signore Dio degli eserciti”).
L’ira
del Diavolo raggiunse il suo massimo.
L’esorcista gli disse: «Ti ricordi
quando lo cantavi te, eh? E adesso non lo puoi più fare!».
(NOTA: il
riferimento è libro sesto di Isaia, dove gli Angeli Serafini sono sentiti
cantare dal profeta il Trisagion. Satana in origine era un Serafino).
Medaglia di S. Benedetto |
Recitammo insieme alcuni Salve Regina, Ave Maria ed il canto di
Lourdes mentre l’esorcista invocava l’intercessione dei Santi più cari: Padre
Candido Amantini, Santa Faustina Kowalska,
Santa Bernadette, i Santi Arcangeli,
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.
Il Demonio veniva
solennemente bastonato da queste preghiere e gli urli si facevano sempre più
agonizzanti.
Non appena l’esorcista estrasse l’ampolla con l’olio esorcizzato
e la medaglia di San Benedetto (immagine a lato), la posseduta lanciò un
grido.
Arrivò dunque il momento delle domande teologiche prima di concludere
il tutto.
Il giorno prima avevo chiesto al caro amico esorcista la
possibilità di richiedere al diavolo informazioni sullo Spirito
Santo, Terzo Elemento della Trinità Divina ancora troppo poco
conosciuto. Ci tenni a ricordargli questa cosa e di conseguenza ordinò:
«Dimmi e dillo a tutti quelli che sono qui perché lo Spirito Santo ti da’
fastidio! Te lo ordino nel Nome SS. di Gesù!»
Satana sputava, scalciava,
si dimenava, faceva di tutto pur di non rispondere. Si decise a rispondere,
con voce flebile e dopo tre intimazioni, donandoci una frase molto bella e
significativa: «Perché tutto avvolge».
La parte conclusiva dell’esorcismo non credo potrò mai scordarla per il resto
della mia esistenza.
«Ti comando ora di salire sulla Croce, come Nostro
Signore!», disse l’esorcista.
Inizialmente non capii queste parole.
Quando vidi la posseduta iniziare a contorcersi e posizionarsi lentamente, prima
le braccia e poi le gambe, esattamente come Gesù crocifisso, ebbi un
sobbalzo.
Non si trattava assolutamente d’una posizione approssimativa: le
mani erano incurvate e tremanti dal dolore, i piedi sembravano realmente
trafitti fra il tarso e il metatarso, il volto era sofferente e la testa pendeva
da un lato.
Questa “tecnica” viene utilizzata esclusivamente dal nostro amico
Un Esorcista Oggi come atto conclusivo dell’esorcismo, in
quanto molto efficace contro i demoni.
La donna a quel punto rinvenne, ma non
riusciva a “slegarsi” da quella posizione e fu necessario il suo intervento con
benedizione per liberarla. Provvedemmo dunque a soccorrerla con cibo, acqua e
vestiti puliti.
———————————
Rimasi a discutere con i coniugi in questione per molto tempo dopo
l’esorcismo.
Di certo non potrò mai capire appieno la tragedia che la
famiglia è costretta a vivere, non riuscirò mai a comprendere il male abissale
che si annida nelle menti di coloro che praticano magia nera o messe nere con lo
scopo di danneggiare il prossimo.
Il mio pensiero, in questa triste vicenda,
va sicuramente ai bambini della coppia, vittime innocenti e inconsapevoli (al
momento non sono al corrente di quanto accade alla loro madre) d’una profonda
ingiustizia.
Articolo originale di Lorenzo Tacchio
Tratto da: www.veniteadme.org, sez. demonologia.
I contenuti di questo post possono essere distribuiti sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported, a condizione che venga attribuita la paternità dell'opera e non vengano modificati né utilizzati a scopi commerciali.
Articolo originale di Lorenzo Tacchio
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